Press "Enter" to skip to content

Se i Riccoboni fanno un giro a Sezzadio li rincorrono col forcone, ma a Tortona li accolgono Vescovo e Sindaco

Tortona (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e, per il fatto che la collega Maria Ferrari è in ferie, mi tocca scrivere di Tortona dove l’altro ieri, grazie ai fratelli Riccoboni, è stata girata una scena da film.
Imprenditori emiliani nel settore rifiuti, i Riccoboni sono quelli che, a Sezzadio, stanno terminando una megadiscarica che i residenti non vogliono, al punto che sono nati vari comitati che si oppongono fortemente alla sua apertura. Per questo a Sezzadio i Riccoboni evitano di andare, nonostante la loro consolidata amicizia con Fernandel e Lorenzaccio. Al massimo, quando vengono qui da noi, si chiudono negli uffici della profumata ditta Grassano Spa di Predosa.
Ora devo scrivere di questa gente perché sono venuto a sapere che giovedì, alla presenza perfino del vescovo Vittorio Viola in divisa francescana e dei Caramba in borghese, hanno piantato i primi due aceri durante una toccante cerimonia col Sindaco leghista dalla cravatta rossa che li ha addirittura ringraziati. Non è finita perché so già che il prossimo 22 novembre 2021 “Giornata Mondiale dell’Albero”, i fratelli Riccoboni regaleranno altre piante: aceri, tigli, frassini e carpini.
Ah, che meraviglia! Sembra di leggere una pagina del Libro Cuore, anche se, come confermato in alcune telefonate, a Sezzadio non hanno apprezzato per niente la decisione dei tortonesi – i quali, come al solito, sanno farsi voler bene da tutti – di inchinarsi ai Riccoboni che, se a Tortona regalano qualche albero, a Sezzadio stanno facendo una merda da un milione di metri cubi (nella foto a lato). Ma a Tortona hanno una squadra di pallacanestro in Serie A, mentre a Sezzadio, se va bene, hanno qualche bocciofila e niente più.
E non c’è storia perché l’occasione per la piantumazione delle piante è stata proprio la squadra di pallacanestro cittadina (siamo in Italia e non scrivo basket apposta) nel cui sito, a questo proposito, si legge: “Un albero per ogni punto conquistato nella prima parte della stagione cestistica, da piantare in una zona strategica della città che attende da tempo una riqualificazione, ora finalmente iniziata. Con questi presupposti, ieri mattina (20 maggio 2021) il Derthona Basket e lo sponsor Riccoboni hanno dato il simbolico via al progetto di connubio sport-ambiente che ha trovato terreno fertile anche nell’amministrazione comunale. Le vittorie in campionato della Bertram, che hanno portato in dote 34 punti, diventano 34 alberi che cresceranno nell’area del teatro e della piscina Dellepiane. I primi due aceri sono stati piantati ieri, in un evento con il sindaco Chiodi e l’assessore Morreale, che ha coinvolto anche la diocesi e il vescovo Viola”.
Devo confessare che mentre leggevo questa roba mi sono commosso per la toccante sensibilità verso l’ambiente e il bene della Bertram Derthona Basket da parte di imprenditori del calibro dei fratelli Riccoboni. Ma non ho potuto frenare le lacrime quando ho letto la dichiarazione di Marco Riccoboni: “L’idea di un percorso green ci accompagna da tempo e si affianca alle altre iniziative importanti portate avanti quest’anno, su tutte le donazioni durante la pandemia. […] Noi ci occupiamo di smaltimento di rifiuti industriali e siamo molto attenti alle tematiche dell’ecologia: basti pensare che per il prossimo anno è prevista la piantumazione di ben 22.000 alberi in diverse realtà”.
Non basta perché sono arrivato al deliquio nel leggere il messaggio pastorale del Vescovo Viola quando ha accostato gli alberi ai canestri del Bertram: “Un altro canestro del Derthona che da solo vale 34 punti. Riqualificare l’ambiente è un successo della squadra e di tutta la città che ha creduto nel suo team”.
Infatti, oltre al toccante aspetto ecologico, per il bene della propria immagine è pure importante la più prosaica classifica del Derthona Basket che spinge i Riccoboni, il Vescovo, il Sindaco e anche Beniamino Gavio in qualità di proprietario della squadra cittadina, a piantare un albero per ogni punto conquistato nella prima parte della stagione cestistica, in una zona strategica della città che attende da tempo una riqualificazione, ora finalmente iniziata.
Certo, meglio un albero che una discarica.
Per questo a Sezzadio si incazzano.
E io pago.

Foto tratte dai siti del Bertram Derthona e di Riccoboni

Comments are closed.