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Cerutti: attesa per l’incontro di mercoledì con la newco Rinascita

Casale Monferrato – Cresce l’attesa per i 200 lavoratori della Cerutti riguardo a cosa intendano fare Marco Drago, Diana Bracco, Ernesto Pellegrini e Franco Goglio, scesi in campo con la newco Rinascita e contando sul supporto finanziario di Invitalia, attraverso il Fondo Salvaguardia Imprese, che ha presentato un’offerta di acquisto per rilevare dal fallimento i rami d’azienda Officine Meccaniche Cerutti di Casale e Cerutti Packaging Equipment di Vercelli.
Solo mercoledì arriveranno le chiarificazioni a un tavolo sindacale organizzato dalla curatela.
Qualcosa sull’offerta è già stato svelato sabato quando gli investitori hanno preannunciato la strategia per non fare morire il brand Cerutti.
Secondo quanto trapelato, la cordata Rinascita intenderebbe corrispondere un prezzo congruo e assumere un numero di addetti sufficiente a una operatività piena della ricostituita impresa, integra nel suo core business, con la possibilità di ulteriori crescite occupazionali. Il gruppo, che avrà il supporto dell’avvocato Paolo Montironi, indica anche l’obiettivo di mantenere la massima integrità e autonomia, evitando così che la Cerutti diventi un piccolo reparto all’interno di società di gruppi stranieri. Il riferimento è all’altra proposta presentata ai curatori fallimentari, quella della Bobst, multinazionale svizzera che opera nello stesso settore della produzione di macchine per imballaggi e che ha uno stabilimento a San Giorgio Monferrato, a pochi chilometri da Casale. L’idea degli svizzeri sarebbe di trasferire proprio in questa fabbrica una parte dell’attività della Cerutti, assumendo una trentina di dipendenti. La Bobst inoltre ha dato la disponibilità ad aprire le porte a una eventuale cooperativa di lavoratori del gruppo Cerutti come fornitori contoterzisti.
Da parte loro predicano cautela i sindacati che contano su una proposta industriale credibile e che faccia leva sul territorio. Giudicata positiva l’intenzione di usufruire dello stabilimento di Casale anche se necessita di investimenti e ristrutturazioni, ma è in sintonia con quanto la curatela ha sempre dichiarato rispetto alla discontinuità con il gruppo precedente. Sempre secondo i sindacati qualche dubbio sorge per le difficoltà e i fallimenti degli ultimi anni, anche se è meritevole l’attenzione alle commesse incamerate in passato, 11 macchine, che si vorrebbero terminare.
Giudicato negativo, invece, il disinteresse della Bobst di San Giorgio per lo stabilimento di Casale.
Mercoledì, comunque, l’orizzonte sul caso Cerutti dovrebbe essere più chiaro.

 

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