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Da Coldiretti Alessandria: causa Covid SOS aumento prezzi soia e mais

Con la soia in aumento dell’80% ed il mais del 50% rispetto all’anno scorso si sta innescando un cortocircuito sul fronte delle materie prime con rincari insostenibili per l’alimentazione degli animali nelle stalle.
È quanto commenta Coldiretti Alessandria rispetto all’impennata dei prezzi rilevati dalla Borsa Merci di Torino e dall’Associazione Granaria di Milano con picchi fino a 675 euro a tonnellata per la soia e di 275 euro per il mais.
“Una situazione insostenibile – ha detto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Biancocol rischio di non riuscire a garantire razioni adeguate agli animali. In gioco c’è il futuro dell’allevamento in un momento in cui con la pandemia si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per conquistare l’autosufficienza produttiva nei settori strategici per garantire l’alimentazione della popolazione”.
Le ripercussioni dell’aumento delle materie prime si stanno vedendo soprattutto negli allevamenti di bovini e di suini che hanno già a che fare con la crisi che ha colpito, a causa delle continue chiusure che si sono verificate nei mesi scorsi, la ristorazione dove le pregiate carni degli allevamenti provinciali e regionali trovavano lo sbocco principale.
Il provincia di Alessandria il mais è coltivato su 18.689 ettari per una produzione in quintali pari a 2.336.125 (Fonte Istat 2020), la soia ricopre invece 3.500 ettari, su circa 20.000 a livello regionale, impiegata soprattutto in ambito zootecnico.
“Alla luce di quanto sta accadendo in questo momento – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzoribadiamo l’importanza di incentivare la produzione di soia a livello territoriale, tenendo conto degli alti standard qualitativi che i nostri prodotti devono rispettare attraverso l’implementazione di progetti di filiera,  in collaborazione con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, per diventare sempre più indipendenti dall’estero e per garantire un’alimentazione sana e trasparente agli animali da allevamento”.

 

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