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Coinvolti anche degli alessandrini nella maxitruffa ai danni di pubbliche discariche e traffico illecito di rottami ferrosi tra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna

Pavia – Sono sei gli arresti per turbativa d’asta, concussione per induzione, peculato, truffa, furto e ricettazione: questo l’esito delle indagini condotte dalle Fiamme Gialle nell’ambito dell’Operazione “Piazza Pulita” nelle province di Pavia, Piacenza e Alessandria. La Guardia di Finanza di Pavia, in seguito alle indagini dirette dal Sostituto Procuratore Roberto Valli e coordinate dal p.m. Mario Venditti, ha eseguito, sin dalle prime luci dell’alba, 6 arresti (uno in carcere e cinque ai domiciliari) e numerose perquisizioni per i reati di peculato, truffa ai danni di Ente Pubblico, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, induzione a dare o ricevere utilità, gestione di rifiuti non autorizzata, furto e ricettazione.
Le misure cautelari rappresentano il culmine delle indagini svolte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Voghera che hanno consentito di accertare reati contro la Pubblica Amministrazione e numerose condotte illecite nell’ambito della raccolta e smaltimento dei rifiuti e dei rottami ferrosi nella provincia pavese, con il coinvolgimento di ben 15 persone fra dirigenti e funzionari della Broni Stradella Pubblica Srl e imprenditori locali.
Le attività investigative, durate circa due anni, hanno inizialmente coinvolto uno degli arrestati, che si trova attualmente in carcere (C.S. di anni 59), responsabile del servizio di coordinamento del personale impiegato nella raccolta rifiuti della citata Broni Stradella. I finanzieri hanno scoperto che era dedito alla costante commissione di condotte di “assenteismo” dall’attività lavorativa, dimostrate dal fatto che, durante l’orario di lavoro, questa persona si recava ripetutamente presso la propria abitazione per il disbrigo di faccende personali.
Inoltre, abusando del suo potere all’interno della struttura aziendale, persuadeva altri dipendenti della società pubblica, in particolare i suoi più stretti e fidati collaboratori (C.A. di anni 33 anni e G.G. di 45) anche loro tratti in arresto, ad assentarsi dal posto di lavoro ed aiutarlo nelle faccende private, talvolta anche di ristrutturazione edilizia della propria abitazione. In cambio prometteva illeciti guadagni e la riconferma del posto di lavoro.
I finanzieri hanno anche scoperto, mediante video riprese e pedinamenti, che i predetti dipendenti durante l’orario di servizio trascorrevano diverse ore a giocare con apparecchiature videoslot in locali pubblici.
Con gli stessi mezzi la Guardia di Finanza ha, inoltre, messo in luce ripetute condotte di peculato, commesse proprio dal citato responsabile del personale e dai suoi dipendenti. Gli indagati si sono, infatti, appropriati di circa 1.500 tonnellate di rottami ferrosi depositati presso le isole ecologiche dell’azienda per poi cederli illegalmente a un imprenditore tratto in arresto (A.I. di anni 43), titolare di una società attiva nel medesimo settore. L’arrestato C.S. di anni 59, in più, ha utilizzato indebitamente le tessere carburante aziendali, da lui personalmente gestite, acquistando durante il periodo delle indagini oltre 5.000 litri di carburante per uso proprio e della sua famiglia. Grazie ai video acquisiti presso i distributori di benzina sul territorio è stato accertato che riforniva costantemente i suoi autoveicoli privati e riempiva numerose taniche di carburante poi stoccate presso la propria abitazione, in danno della Broni Stradella Pubblica Srl.
La Guardia di Finanza ha infine scoperto un impianto criminale basato sulla sistematica falsificazione dei dati indicati sui formulari previsti dalla normativa sui rifiuti: con la complicità dei dipendenti infedeli, il titolare di una ditta individuale autorizzata ad accedere presso la piattaforma ecologica della Broni Stradella (B.G. di anni 66) in stato di arresto, provvedeva a selezionare, tra decine di tonnellate di rifiuti ferrosi quelli di maggiore pregio, separandoli da quelli di scarto. Una volta sottratti, i rottami oggetto di furto venivano ceduti ad un terzo soggetto (G.V. di anni 49 in stato di arresto), titolare di un’importante società pavese attiva nel settore del trattamento dei rifiuti ferrosi, ricavandone un illecito guadagno.
A conclusione delle attività di polizia giudiziaria, i finanzieri della Compagnia di Voghera hanno anche accertato che due dirigenti pro tempore della Broni Stradella Pubblica Srl, in concorso con i predetti imprenditori operanti nel settore dei rifiuti e rottami ferrosi, hanno violato le prescrizioni previste per il procedimento di scelta del contraente nell’ambito dei contratti pubblici. Infatti, dalle attività investigative è emerso che il contratto di affidamento del servizio di cernita e vendita del rottame ferroso presso la piattaforma ecologica gestita dalla società a partecipazione pubblica è stato concluso favorendo i predetti imprenditori, in totale violazione delle procedure ad evidenza pubblica dettate dal codice degli appalti.
L’operazione condotta dalle Fiamme Gialle vogheresi conferma il costante ed efficace impegno della Guardia di Finanza, sotto la costante e puntuale direzione della locale Procura della Repubblica, nella lotta alla deleteria piaga dei reati contro la Pubblica Amministrazione, degli sprechi nella gestione delle risorse pubbliche e degli illeciti nel settore del trattamento di rifiuti e rottami ferrosi, allo scopo essenziale di tutelare i legittimi interessi e la dignità degli imprenditori, dei cittadini e dei pubblici funzionari onesti.

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