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Perfino Badalucco dedica una piazza a Umberto Eco, ma Alessandria no

Alessandria (Louis Cyphre) – Alessandria ha dimenticato di essere stata fondata dai Templari nel 1168, ha dimenticato di essere la patria del Risorgimento e oggi si dimentica di Umberto Eco. Ma che città è questa? Per quanto mi sia impegnato a umiliarla, a renderla indifferente al peccato e falsamente libertaria, per quanto mi sia introdotto nei salotti per fare in modo che si tollerasse qualsiasi cosa per snobismo – laddove snob sia l’acronimo di Sine NOBilitate – non pensavo di ottenere risultati tali con uno sforzo così leggero. Nella città dove alla fine del XVIII secolo il prefetto napoleonico registrava 15.000 soldati (soldato più, soldato meno), 3.000 puttane (puttana più, puttana meno) e mille ladri (ladro più, ladro meno), nella città dove molti si credono furbi e gli altri sono solo dei coglioni, dove il Codice della Strada è spesso un accessorio inutile, dove quasi tutti hanno l’erre moscia e se non ce l’hanno se la fanno venire, ci si dimentica dei pochi mandrogni passabili e ci si fa fregare l’onorificenza toponomastica a Umberto Eco – che era antipatico ma degno di riguardo – dal Comune di Badalucco, un pur rispettabile paese di circa 1100 abitanti abbarbicato sulle alture tra Imperia e Sanremo dove proprio ieri gli hanno dedicato la piazza principale. Al simbolico taglio del nastro erano presenti il sindaco Matteo Orengo, gli assessori regionali Gianni Berrino, Marco Scajola e Alessandro Piana, il consigliere Chiara Cerri, personalità di spicco dell’imprenditoria locale, ma anche l’ineffabile vicesindaco di Alessandria Davide Buzzi Langhi. Inconsapevole responsabile di questa commemorazione è stato Baudolino, personaggio caro a Umberto Eco che gli ha dedicato un romanzo dove, a pagina 242 si rivolge a lui con l’aggettivo Badalucco, ovvero sciocco. Le proteste del Comune di Badalucco scattavano immediate con una lettera, in tono ironico, inviata a Umberto Eco in cui i badalucchesi si dicevamo contrariati. Eco rispose, con grande meraviglia, chiedendo scusa e suggerendo di dedicare una piazza a Baudolino. Ma Badalucco ha fatto di più perché quella piazza l’ha dedicata proprio a lui, a Umberto Eco.
Ma Alessandria no. Non si sa se per alterigia o per crassa ignoranza.

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