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Cerutti: animi sempre più esasperati per la cassa integrazione che non arriva e l’offerta della Bobst che non cambia

Casale Monferrato – Non è cambiata l’offerta della multinazionale svizzera Bobst per quanto concerne l’assunzione di ex dipendenti Cerutti. Una trentina fra i quali l’azienda si riserva di scegliere le professionalità utili alla sua produzione, che risulterebbero più figure tecniche che operai, suddivise nei vari reparti di produzione. Al momento, però, la multinazionale non intenderebbe prenderne perché per rientrare da un’operazione del genere ci vorranno circa tre anni, come anche sottolineato da Antonio Padovani, direttore delle Risorse Umane.
Prudenza da parte di Bobst anche di fronte all’orizzonte prospettato da lavoratori e sindacati su un aumento di produzione con l’arrivo della nuova forza-lavoro.
Qualche spiraglio in più per quanto concerne la questione della cooperativa. I sindacati hanno, infatti, chiesto se nei primi tempi dopo l’asta l’azienda potrebbe concedere cassa integrazione, perché non ci sarà lavoro immediato per tutti e su questo è stato risposto che ci si potrà ragionare.
Ma intanto gli animi dei “resistenti” che da 114 giorni tengono in piedi il presidio di via Adam si inacidiscono sulla cassa integrazione promessa, ma che continua a non arrivare.
Non erano moltissimi nemmeno ieri a sentire il risultato dell’incontro con Bobst. E di nuovo, indipendentemente dalle promesse dell’altro giorno da parte della giudice del tribunale Michela Tamagnone, altre possibilità si affacciano all’orizzonte, ma per ora senza conferme ufficiali. Lo ha spiegato il sindacalista Maurizio Cantello, Fiom in assemblea che ha posto l’accento sul fatto che nel Decreto sostegni bis del Governo ci sarebbe la possibilità di ottenere altri sei mesi di cassa integrazione straordinaria come quella che era stata data per cessazione di attività nel 2020 di Officine Meccaniche Cerutti e di Cerutti Packaging Equipment, poi fallite. Ma se non se ne avrà certezza sarà il tribunale a dover sborsare i ratei del Tfr. Una spesa, calcolando che una trentina di lavoratori potrebbero andare alla Bobst, se questa vincesse l’asta, che si aggirerebbe sui 200.000 euro. Prossimo incontro il 21 giugno.

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