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Invasione di auto e tir: gli abitanti delle Valli Stura e Orba non ne possono più e scrivono al Prefetto di Genova

Ovada – Pare proprio non esserci pace per gli abitanti delle Valli Stura e Orba alle prese con un problema ormai cronico ossia l’invasione dei tir. Una situazione che è stata definita “gravissima” tanto che nei giorni scorsi hanno scritto una lettera di protesta al Prefetto di Genova per chiedere limitazioni al traffico pesante.
La goccia cha ha fatto traboccare il vaso è stata la situazione che si è creata lunedì sera nel centro abitato di Masone: coi lavori autostradali e in seguito alla chiusura notturna dell’autostrada A26 fino alla diramazione con la A10, i camion sono dirottati sulla via del Turchino nel tratto percorribile fra Rossiglione e Genova Prà, visto che il versante ovadese del Gnocchetto è chiuso per lavori di riparazione alla frana e potrà riaprire parzialmente forse da luglio e solo di giorno.
A far perdere la pazienza agli abitanti della zona sono i cantieri aperti di notte in autostrada con lunghe code di auto e mezzi pesanti che, di conseguenza, si formano a Masone e nei paesi di confine con camion che transitano per le vie del centro a suon di clacson e azzardano sorpassi molto pericolosi.
Gli abitanti hanno inviato alle istituzioni, oltre al Prefetto Renato Franceschelli, anche al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, al sindaco di Genova Marco Bucci, alla presidente dell’Unione dei Comuni Stura Orba e Leira, Katia Piccardo, anche un video che ben testimonia la difficile situazione.
Da parte sua il comitato spontaneo Gruppo Viabilità Valli Stura e Orba, attraverso il suo presidente Giacomo Oliveri, ha sollecitato spiegazioni e immediate soluzioni per una situazione di grave pericolosità per l’incolumità pubblica, dopo numerose avvisaglie che si sono verificate in tempi anche recenti con tir incolonnati a percorrere il passo del Turchino, dove vige il divieto di transito per i mezzi pesanti.
Le limitazioni ci sono, ma non bastano, specialmente ora che i flussi di mezzi e persone sono tornati alla normalità.

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