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La bonifica di Ecolibarna è uno scandalo insopportabile oltre che una mangeria che chiede giustizia: chi ha rubato deve andare in galera una volta per tutte

di Andrea Guenna – Con l’interrogazione del compagno Fornaro (foto in alto) si tenta di “chiudere” lo scandalo di Ecolibarna. Una bonifica mai finita e una mangeria vergognosa che dura da circa 50 anni. Un furto colossale a danno dei cittadini compiuta dai soliti impuniti, mentre il compagno Fornaro, candidamente, chiede al governo altri soldi. Si tratta di oltre 7 milioni di euro che l’onorevole Federico Fornaro di Leu con un’interrogazione chiede candidamente di stanziare perché già previsti dal bilancio di quattro anni fa dall’allora ministero dell’Ambiente per il Sito di interesse nazionale (Sin) della Valle Scrivia, soldi che non si sono mai visti. Per Claudio Coffano, dirigente della Provincia, servono a chiudere la cinturazione dell’area e a coprire la parte contaminata per evitare che, in caso di pioggia, i veleni finiscano nei corsi d’acqua e nelle falde. I tempi, oltretutto, non sono brevi (ma va?): se tutto va bene si chiude in cinque anni. E siccome da mezzo secolo siamo fermi, lascio la parola al grande Guido Manzone – che ci ha lasciati cinque anni fa ma il cui pensiero è più che mai attuale – attento testimone di tutta la vicenda che descriveva con la sua ironica sagacia.
Ciao Guido e grazie di tutto quello che hai fatto per tutti noi.

di Guido Manzone (12.08.13) – Apprendiamo dai giornali che la bonifica dell’Ecolibarna, piccolissima raffineria in quel di Serravalle Scrivia, è in “stand by”. Ossia ferma, per dirla in linguaggio comprensibile a tutti, vecchiette comprese. Non è utilizzando un termine inglese, come ha fatto la Stampa di Torino, che si riducono le responsabilità di questo interminabile spreco di denaro pubblico. O meglio, di questa grassa mangeria che dura ininterrottamente da mezzo secolo. E scuse a riguardo non ce ne sono ne è possibile inventarsene di nuove. Non sarebbe in grado di farlo nemmeno Ghedini. Si tratta di un tempo più che doppio di quello impiegato per costruire la Grande Piramide di Cheope o la muraglia cinese lunga più di 5000 chilometri, ultimate in circa 20 anni. In pratica ci troviamo di fronte ad un eterno e meraviglioso vitalizio dorato, del tutto identico ad un privilegio feudale da passarsi di padre in figlio. Così solido e granitico da essere indifferente al divenire del tempo e ai più sconvolgenti mutamenti politici. In grado persino di poter infischiarsene allegramente delle stesse leggi italiane, della presenza delle forze dell’ordine e dell’agire dei tribunali. Cosa che non è riuscita nemmeno al cavaliere Silvio Berlusconi, con tutti i suoi soldi, il suo seguito politico, le sue televisioni ed i suoi giornali con cui in pratica monopolizza l’intera informazione italiana. Un agire dominante di cui non si trova riscontro in nessun comune italiano e, supponiamo dell’intero pianeta. Un luminoso ed ineguagliabile record che ha potuto realizzarsi solo per mezzo di una responsabilità collettiva ed un indispensabile aiuto dei più alti livelli politici ed amministrativi, tale da assicurarsi la massima evidenza nel pretenzioso Guinness dei primati. Bisogna però riconoscere, per motivi di obiettività, che la modesta, grigia, cupa, triste ed inconsistente classe di potere alessandrina, in questo caso è stata  grande, almeno nel male. Poco tempo fa il Sindaco e la giunta di Serravalle al gran completo con una comunicazione ai mezzi di informazione firmata anche dall’opposizione, hanno sfidato chi scrive queste note a dir loro come smaltire le melme acide di raffineria contenute nei depositi dell’Ecolibarna, sempre che fosse capace di farlo. Volentieri raccogliamo il guanto di sfida anche se c’è in noi la certezza che non verrà fatto proprio nulla di quanto da noi consigliato. Prima di avventurarsi nell’impresa occorre però ricordare che in Italia le leggi sono uguali per tutti, semplici cittadini, proprietari di raffineria, funzionari pubblici e politici locali. Ci rendiamo perfettamente conto che qualcuno, destinato a subire le conseguenze dell’applicazione delle vigenti leggi non sarà d’accordo ma, dal 1789, anno della nascita dello stato liberal borghese, tale principio immutabile vale in tutta Europa e nel mondo occidentale. Detto questo, consigliamo il Sindaco di Serravalle ed il di lui assessore all’ambiente di denunciare chi ha prodotto le melme acide facendole illegalmente smaltire nei serbatoi dell’Ecolibarna. Non è mai troppo tardi per farlo. Dopo di che è necessario chiedere il pagamento dei danni subiti dal Comune nonchè il costo dello smaltimento necessario per ultimare finalmente l’eliminazione di quanto ancora si trova nella raffineria. Sarebbe pure indispensabile “ripulire la stalla dagli animali infetti” per estinguere il contagio dell’illegalità. Il che vuol dire aprire una severa inchiesta su quanto accaduto e denunciare chi ha recitato la parte in commedia facendo finta di bonificare ed intascando i quattrini. Questo senza falsi pietismi e reverenziali timori prendendo esempio dal modo coraggioso con cui lo Stato della Chiesa, non certo sospettabile di pruriti giacobini o di estrema sinistra, ha saputo ripulirsi dall’incancrenito predominio di alcuni cardinali. Volutamente abbiamo lasciato per ultimo il parlare della bonifica vera e propria. Operazione così semplice, facile e banale da meritarsi pochissime righe. Poichè tutte le raffinerie del mondo producono melme acide come scarto di lavorazione, rivolgetevi ad una di loro e chiedete quanto vi fanno pagare per smaltire le melme acide dell’Ecolibarna assieme alle loro. Tutto qui. Anche una scimmia, purchè non rubi, sarebbe capace di farlo e non ritengo di meritarmi alcun applauso o ringraziamento per avere suggerito una cosa così elementare.

 

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