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Il Ministro della Lega Giorgetti non ha risposte per l’ex Ilva: siamo alla fine?

Roma – Che non fosse un fulmine di guerra lo si era capito in più occasioni, ma stavolta il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha superato se stesso: dopo che il ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani, con tanto di decreto, non ha concesso la proroga ai lavori di messa a norma della Batteria 12, di fatto fermandola, il leghista Giorgetti non ha saputo fare altro che obbedire a Cingolani. Risultato? Impianto chiuso e chi s’è visto s’è visto. Ex Ilva ferma in tutt’Italia.
La Batteria 12 è uno degli impianti che producono coke per alimentare gli altiforni: 12 perché tante sono le cokerie di Taranto, benché 7, 8 e 9 siano le sole funzionanti.
I sindacati non sanno ancora quantificare quale sarà l’effetto del provvedimento del ministro Roberto Cingolani su Cornigliano, e Acciaierie d’Italia (società 62% ArcelorMittal e 38% Invitalia che gestisce l’ex Ilva), non ha reso noto se in alternativa allo stop, previsto in 10 giorni, proverà a contrattare col Mite una proroga inferiore rispetto a quella chiesta (30 gennaio 2022 in luogo del 30 giugno 2021, data fissata nel 2017), se ricorrerà al Tar, o se importerà coke.
Gli è che, con solo tre cokerie funzionanti, si possono mantenere in servizio i due altoforni (su cinque) oggi in marcia, ma non l’altoforno 4, che doveva tornare a regime proprio nei prossimi giorni dopo le manutenzioni avviate in aprile, allontanando l’obiettivo di produzione 2021, 5 milioni di tonnellate d’acciaio.
Domani a Cornigliano si terrà l’ennesima, estenuante, inconcludente l’assemblea dei lavoratori per decidere come proseguire la protesta iniziata in settimana, con l’incontro col ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che vedrà anche la rsu dell’Automazione di Leonardo.
Ma la risposta deve venire dalla Lega col suo ministro Giorgetti che non sa che pesci prendere.

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