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Federico Bianchi di Castelbianco, editore dell’Agenzia Dire e Giovanna Boda: una vicenda tutta da chiarire (video)

Roma (Lorenzo Mancini) – Continua a far discutere la vicenda giudiziaria che vede coinvolta la dottoressa Giovanna Boda, 46 anni, capo dipartimento del ministero dell’Istruzione e figlia di Titti Palazzetti, ex sindaca di Casale Monferrato dal 2014 al 2019, che, tre mesi fa, ha tentato il suicidio gettandosi dal terrazzo dello studio legale del suo avvocato di Roma. Mamma di una bimba di tre anni, moglie del giudice Francesco Testa, consulente per la direzione generale per lo studente, ricoprendo, a partire dal 2006 le funzioni di dirigente amministrativo presso la direzione per lo studente del Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca), nel 2011 era diventata direttore dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo dove aveva già operato durante il terremoto. Nel 2016 era passata dal ministero dell’Istruzione a capo dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e si era ritrovata a lavorare con Maria Elena Boschi fino al 2018. A farla tornare al ministero dell’Istruzione era stato lo stesso ministro Lorenzo Fioramonti. All’arrivo di Lucia Azzolina, la Boda era stata riconfermata. Era nota anche nel campo della legalità: durante la carriera aveva collezionato anche diverse onorificenze. Nominata commendatore da Giorgio Napolitano, ha ricevuto il premio Paolo Borsellino ed era tra le organizzatrici delle “Navi della legalità”, la manifestazione che si svolge ogni anno in ricordo della strage di Capaci. Attiva nelle scuole distrutte dal sisma dopo il terremoto del Centro Italia, si era spesa anche per i ragazzi genovesi dopo la caduta del ponte Morandi. A metà aprile il quotidiano La Verità pubblicava un articolo in cui si racconta che la dirigente è indagata per corruzione.
In una nota, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si è detto “profondamente addolorato ed esprime tutta la vicinanza, sua e del Ministero, alla dottoressa Giovanna Boda e alla sua famiglia”.
Tra marzo e aprile la dottoressa Boda ha ricevuto  dal pm Alberto Galanti un avviso di garanzia frutto di approfondite indagini da parte delle Fiamme Gialle. I finanzieri si erano presentati nel suo ufficio di viale Trastevere e avevano perquisito anche la sua casa oltre a una soffitta. Indagata insieme a tre persone in un’inchiesta della procura di Roma relativa a presunte tangenti per affidamenti di appalti da parte del Ministero, secondo le accuse sarebbe stata corrotta in cambio di piaceri e denaro pari a circa 680.000 euro.
Nel decreto di perquisizione, riportato sempre dal quotidiano “La Verità”, si legge che la Boda, in veste di pubblico ufficiale, “riceveva indebitamente per l’esercizio delle sue funzioni e/o dei suoi poteri da Federico Bianchi di Castelbianco, somme di denaro e/o utilità per sé e/o terzi per complessivi 679.776,65 euro”.
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, Bianchi, noto psicoterapeuta romano, editore dell’Agenzia giornalistica “Dire”, socio al 95% della società Comunicazione ed Editoria Srl e amministratore unico dell’Istituto di ortofonologia, avrebbe avuto affidamenti diretti dalla Boda in cambio di soldi: la capo dipartimento avrebbe firmato più decreti per 39.950 euro aggiudicati alla società di Bianchi, cifra di 50 euro inferiore al limite dei 40.000 euro, soglia per la quale il Codice dei Contratti, richiede una gara.
Oggi Giovanna Boda sta meglio e recupera velocemente, ma la sua vicenda non tende a chiarirsi al punto che il dottor Federico Bianchi di Castelbianco ha postato un video su You Tube in cui da la sua versione dei fatti. Video che pubblichiamo.

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