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In provincia di Alessandria vanno a fuoco le discariche, ma i cambiamenti climatici non c’entrano niente

Alessandria (Max Corradi) – Sembra che la nostra provincia vada a fuoco per il fatto che le discariche di Novi e Alessandria sono state, ieri e ieri l’altro, in balia delle fiamme. Diciamo subito una cosa: il riscaldamento climatico non c’entra niente. E i catastrofisti pagati, direttamente o indirettamente, da Big Pharma e dai Globocrati, per ingenerare terrore nella gente (come fanno col Covid19) continuano a raccontare balle. Non dobbiamo infatti credere che la Terra stia andando a fuoco, ma sappiamo per certo che gli incendi giganteschi in Amazzonia, Congo, Australia, Stati Uniti, Siberia, ma anche in Sardegna e Sicilia, sono dolosi.

Se si bruciano gli alberi aumenta l’anidride carbonica
Aumenta l’anidride carbonica? Per forza: se noi distruggiamo i boschi che si nutrono proprio di anidride carbonica, l’anidride carbonica aumenta. E se è vero che la CO² sale perché l’uomo brucia ogni anno milioni d’alberi, è altrettanto vero che il clima è sempre cambiato nel corso dei secoli, ma non è mai successo niente. Nessuna catastrofe. Nessuna fine del mondo con buona pace di certi minchioni – come quel gruppetto di “esoteristi” di Cuneo – che credono alle balle attribuite ai Maya o ad altre civiltà del Sud America, per cui il 2012 doveva essere l’anno della fine. A questi “signori e signore” mando un saluto goliardico: andate a cagare. A cagare perché non studiate e non sapete, per esempio, che alla fine di ottobre del 242 a.C. Annibale ha valicato il Monviso con 37 elefanti e 30.000 uomini. C’è riuscito perché non c’era la neve, indice incontrovertibile che la temperatura era di circa tre gradi superiore a quella di oggi.

Dalla “Terra Verde” al Tamigi gelato
La temperatura della Terra ha sempre oscillato. I Vichinghi intorno al nono secolo hanno scoperto la Groenlandia e la chiamarono così perché era una terra verde, prova incontestabile che la temperatura della Terra era di almeno 5 gradi più alta di quella di oggi. Non è finita perché Shakespeare racconta che il lattaio gli metteva sul gradino di casa un bidone di latte gelato (siamo intorno al 1600 e non c’erano i freezer) mentre ci sono stampe del XVII secolo che immortalano i londinesi pattinare sul Tamigi gelato. C’è dell’altro perché fino a 200 anni fa il vecchio London Bridge e i moli adiacenti, durante l’inverno, fungevano da diga, bloccando pezzi di ghiaccio e vari detriti, che gelavano facilmente. E ciò dimostra che allora la temperatura era di almeno quattro gradi più bassa di quella di oggi.

Mancanza di controlli, non riscaldamento globale
Tutti – o quasi – si affrettano a dire che fa un caldo insopportabile (a luglio e agosto è sempre stato così, tant’è che cento anni fa hanno inventato i climatizzatori) per cui aumenta il rischio degli incendi. Questa sciocchezza è il frutto di una sorta di suggestione collettiva – per non parlare di un autentico plagio terroristico – per cui la gente attende chissà quali catastrofi. Signori, se dovesse succedere qualcosa è colpa delle multinazionali che radono al suolo milioni di ettari per pura speculazione che va dallo sfruttamento del terreno all’invenzione di nuove necessità come l’idiozia di viaggiare su auto elettriche. Ciò potrebbe costare a noi poveri mortali una montagna di miliardi di dollari, rendere le auto inaccessibili per la gente media, lasciare interi Paesi senza elettricità, senza ottenere beneficio per l’ambiente dato che all’incontenibile aumento delle batterie per alimentare i veicoli farebbe seguito un altrettanto incontenibile aumento delle emissioni di CO² per produrle. Questa situazione drammatica per la gente, per loro sarebbe l’inizio di un’era dagli enormi guadagni!

L’elettrificazione dei trasporti farà solo danni
L’elettrificazione di massa del comparto trasporti moltiplicherà il carbonio presente in atmosfera, mentre la transizione totale ai mezzi cosiddetti “green” costerà un occhio della testa. Tutti soldi che finiranno in tasca a banche, lobbies, partiti politici che sognano un mondo globalizzato e comunista. Si tratta di migliaia di miliardi di dollari che la gente spenderà per restare senza elettricità, senza soldi, indebitati fin sopra i capelli per generazioni. Senza sapere che i veicoli elettrici a batteria sono più inquinanti dei veicoli a benzina a causa della produzione di elettricità, ancora fortemente legata ai combustibili fossili, che genera emissioni nocive, sfatando dunque il mito delle auto elettriche come veicoli “carbon neutral”. Più veicoli elettrici si produrranno, più saliranno le emissioni di anidride carbonica che raggiungeranno livelli intollerabili, molto più alti di quelli attuali. E resta il problema dello smaltimento delle batterie. Miliardi di batterie da smaltire ogni anno. Come? Dove? Altro che depositi nucleari! Tutto ciò mentre abbiamo gratis il metano che è sicuro, super pulito e non inquina, ma non fa business.

Gli incendi ricorrenti sono dovuti alla poltronite
Quindi se venerdì 13 alle 9:30 ha preso fuoco la discarica di Novi (Srt) è perché i controlli non c’erano. Non è colpa del riscaldamento climatico. E neppure dell’autocombustione!
E se il giorno dopo, sabato 14 agosto alle 18:40, è andata a fuoco anche la discarica Aral non c’entra un tubo il caldo torrido che ha toccato – Udite! Udite! – i 34 gradi, ma qualcuno che invece di vigilare faceva altro permettendo a una scintilla di diventare un incendio. Per cui dove bastava una bacinella d’acqua sono dovuti intervenire i pompieri.
Per fortuna, secondo Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) i due incendi non hanno prodotto sostanze pericolose per l’ambiente. E meno male, ma questo non significa che il prossimo ferragosto non si possa ripetere tutto questo. Lo dico perché fatti del genere sono ricorrenti, come l’incendio del 17 agosto del 2018, quando, verso le quattro del pomeriggio, più o meno nello stesso punto, a Castelceriolo ha preso fuoco un cumulo di rifiuti di plastica.
Insomma, invece di dar la colpa al caldo, cercate di individuare quei fannulloni che, invece di presidiare le discariche si distraggono.
Qui non c’entra il dolo, ma una buona dose di incuria. Trovate i responsabili e cambiate loro le mansioni. Non è difficile.

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