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Anche Freccero si schiera dalla parte di Cacciari e degli intellettuali che non si piegano alle elite

Roma – “Preso atto della irriformabilità della Costituzione, le élite sembrano aver trovato la soluzione nel metterla fuori gioco, nel bypassarla in nome dell’emergenza. Per superare questo ostacolo si è ricorsi, fin dall’inizio della pandemia Covid, a strumenti capaci di oltrepassare il problema: Dcpm e Decreti legge. Come veterano della tv generalista non potevo non vedere come le reti Rai e commerciali ed i giornali fossero impegnati in un massiccio sforzo di propaganda. Con la pandemia il dibattito si è spostato in campo sanitario. È bastato trasferire dalla politica alla sanità l’attenzione dell’elettorato, per ottenere quel consenso che sul piano politico non era possibile conseguire”, scrive sul Fatto Carlo Freccero a proposito di vaccino, coronavirus e green pass.
“Gli italiani stanno obbedendo. Aderendo alle richieste del governo ci spogliamo volontariamente di qualsiasi difesa nei confronti di un potere sempre più pervasivo. In realtà le élite transnazionali stanno decidendo per noi e lo fanno ormai a carte scoperte, come se ritenessero già conseguita la vittoria. Sta a noi decidere se le loro scelte sono anche le nostre. Si tratta di un controllo assoluto di ogni cittadino del mondo al fine di promuovere la fusione uomo-macchina e collegando i cervelli umani all’intelligenza artificiale. È di questi giorni la pubblicazione da parte dell’Oms del prototipo di tessera sanitaria a cui gli Stati devono attenersi. È di tutta evidenza che il green pass non è altro che il primo embrione di quella tessera digitale che conterrà i nostri dati sanitari, censirà i nostri spostamenti, valuterà tramite algoritmi la nostra obbedienza al sistema”, rivela Freccero.
“Queste decisioni sono state già prese sulle nostre teste. Democrazia significa governo del popolo. Da tempo le élite hanno emarginato il popolo dal suo ruolo politico e da ogni decisione. Gianis Varoufakis ex ministro greco delle finanze nel governo Tsipras, ha scritto un libro di memorie dal titolo emblematico, Adulti nella camera: secondo le élite le decisioni devono essere prese dagli adulti, cioè le élite stesse, e il popolo bambino deve essere tenuto fuori dalla stanza dei bottoni. Possiamo accettare tutto questo?“, si chiede e conclude il dirigente Rai.

 

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