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Grazie al nuovo decreto trasporti è possibile il decollo della logistica nel Basso Piemonte

Roma – Grazie all’interessamento delle onorevoli Teresa Bellanova e Silvia Fregolent (nella foto) di Italia Viva, rispettivamente viceministro dello Sviluppo economico e membro dell’ottava commissione (ambiente, territorio e lavori pubblici), è stato approvato un emendamento al Decreto Trasporti grazie al quale è stata ampliata l’area Zls dei retroporti liguri che riguarda soprattutto la provincia di Alessandria. Si tratta d’una Zona Logistica Semplificata con agevolazioni fiscali e burocratiche che beneficia di investimenti statali a favore della logistica dei trasporti. All’interno delle Zls le imprese già operative, o di nuovo insediamento, possono beneficiare anche di semplificazioni amministrative, il che costituisce  un grosso incentivo per attrarre investimenti e creare nuovi posti di lavoro. In Provincia di Alessandria sono interessati i centri di Rivalta, Arquata, Novi San Bovo, Castellazzo, Ovada Belforte. Come sappiamo, la prima firmataria dell’emendamento è stata l’onorevole Silvia Fregolent di Italia Viva che ha sempre lavorato in questo senso, mentre ora sarà la Regione Piemonte a sottoporre al Mise le iniziative di Zls. In questo contesto un ruolo cruciale sarà svolto da Slala, la società di logistica alessandrina presieduta dall’avvocato Cesare Rossini di Alessandria. La nuova logistica alessandrina dovrà affiancare alle opere maggiori, dal Terzo Valico alla TAV, tutti quegli interventi che possono mettere in rete in modo efficace i sistemi produttivi del territorio. In questa ottica appaiono fondamentali le opere di adeguamento della stazione ferroviaria di Rivalta Scrivia, il Traforo del Tenda e il completamento dell’Asti-Cuneo, anche in previsione di un rinnovato rapporto con la Liguria che vede nell’alessandrino il retroporto naturale di Genova. Ma se per Alessandria e la sua provincia tutto ciò non è più un progetto sulla carta, per la provincia della vicina Asti le cose stanno cambiando. Grazie a quell’emendamento il territorio astigiano sarà infatti inserito nell’area della Zona logistica semplificata. La notizia è confermata dall’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Gabusi. Ora bisogna rispettare i tempi per cambiare il volto alla dotazione infrastrutturale del Piemonte che è condizione imprescindibile per il rilancio economico di tutta la regione. Intorno alla logistica ruotano 14.000 aziende, con oltre 83.000 addetti, pari al 6% della forza lavoro piemontese. L’agenda dei lavori sarà curata in primis dall’Osservatorio delle infrastrutture piemontesi che riunisce Confindustria, Unioncamere e Regione, e tiene nel mirino le opere indispensabili per rimettere in moto l’economia. Ci sono la Tav (che sarà in funzione nel 2032, perché servono due anni di collaudi), il Terzo Valico, la tangenziale di Novara, l’elettrificazione della Biella- Santhià, ma anche la Asti-Cuneo che dovrebbe vedere le fine entro il 2026, la Pedemontana tra Masserano e Ghemme il cui orizzonte temporale è tra dieci anni. Grande importanza strategica riveste proprio il Terzo Valico che consentirà il potenziamento della linea per Genova dimezzando i tempi di percorrenza tra Torino e il capoluogo ligure. L’elenco preparato dalla Regione però è più lungo: ci sono opere per 7,4 miliardi, da spendere entro cinque anni. Il 9 novembre Cirio incontrerà il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini per capire bene cosa potrà partire, e quando. Per centrare gli obiettivi previsti, Regione e Confindustria sono d’accordo sul fatto che il trasporto delle merci su ferrovia (oggi solo il 17% del totale) deve essere sviluppato, anche nell’ottica del rinnovo dei mezzi pesanti per ridurre l’inquinamento. Non di secondaria importanza una rinnovata attenzione alla digitalizzazione e alla semplificazione della burocrazia per le imprese di logistica in rapporto con la Liguria, per valorizzare l’alessandrino come retroporto di Genova e il torinese di quello di Vado Ligure. A questo servirà l’emendamento firmato da Silvia Fregolent (Iv), approvato in commissione alla Camera, per estendere anche ai comuni del basso Piemonte le zone logistiche semplificate previste dal Decreto Genova.

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