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Ecco la struggente mail che Angelo Burzi ha scritto poco prima di spararsi

Torino (Giulia Giraudo tratto da Ansa) – Angelo Burzi, il dirigente nonché fondatore di Forza Italia qui da noi in Piemonte, sotto processo da ben otto anni a Torino per presunta concussione, ha scritto una e-mail agli amici dichiarandosi totalmente innocente. L’ha pubblicata l’agenzia Ansa e noi la riprendiamo in Alessandria Oggi.
“Non sono più in grado di tollerare ulteriormente la sofferenza, l’ansia, l’angoscia che in questi anni ho generato oltre che a me stesso anche nelle persone che mi sono più care – scrive l’ex consigliere e assessore regionale Angelo Burzi – […] Esprimo la mia protesta più forte interrompendo il gioco, abbandonando il campo in modo definitivo. […] Me ne vado in eccellente forma psichica, abbastanza traballante in quella fisica […] certo che questo mio gesto estremo sia l’unica strada da me ancora percorribile… la riduzione e la cessazione futura del danno […] Desidero infine che il mio abbandono non sia in alcun modo connesso con il Natale, è solo dovuto alla concomitante assenza fisica di mia moglie, il che lo rende oggi praticabile – aggiunge nella mail Burzi, che prima di spararsi alla tempia ha telefonato ai carabinieri perché non voleva che fosse la moglie a trovarlo – Spero però sia di esplicita condanna per coloro che ne sono stati concausa e di memoria per coloro che, leggendo queste poche righe, le possano condividere. […] Serve fare un non esaustivo elenco dei personaggi che maggiormente hanno contraddistinto in maniera negativa questa mia vicenda in quasi dieci anni. Dapprima i giudici del primo processo d’appello, i quali, con una sentenza che definire iniqua e politicamente violenta è molto poco, azzerarono la sentenza di primo grado che mi vide assolto per insussistenza del fatto dopo due anni di dibattimento in aula. Poi l’uomo nero, il vero cattivo della storia, il sostituto procuratore [nella foto a lato il grande accusatore di Burzi, il procuratore generale Francesco Saluzzo] che dall’inizio perseguì la sua logica colpevolista, direi politicamente colpevolista”.
Con un saluto sul sagrato di padre Simone, parroco della Chiesa di San Filippo Neri, è iniziato oggi nel centro di Torino il funerale di Angelo Burzi, 73 anni, tra i fondatori di Forza Italia in Piemonte. Accanto alla moglie Giovanna e ai figli, tanti gli esponenti politici presenti, tra cui il governatore Alberto Cirio e l’ex governatore Roberto Cota.
In Chiesa anche il gonfalone della Regione di cui Burzi è stato a lungo consigliere regionale e assessore.

Chi era Angelo Burzi
Angelo Burzi era nato a Torino il 28 agosto 1948. Laureato in Ingegneria elettrotecnica, dirigente d’azienda e imprenditore. Tra i fondatori del movimento Forza Italia in Piemonte, ne è stato coordinatore per la provincia di Torino dal 1994 al ’95. Eletto nel 1995 in Consiglio regionale nella lista maggioritaria, è stato capogruppo di Forza Italia sino al maggio ’96 e poi presidente della Commissione speciale per la revisione dello Statuto regionale sino al maggio ’97, quando è stato nominato assessore al Bilancio e al Personale. Rieletto in Consiglio regionale (quota proporzionale) nella circoscrizione di Torino con 9.097 voti di preferenza, nella VII legislatura è stato, fino all’11 marzo 2002, assessore regionale al Bilancio e Finanze, Personale e sua organizzazione, Patrimonio, Politiche per l’efficienza, Controllo di gestione, Legale e contenzioso, Società partecipate.

 

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