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La vergogna dell’interminabile elezione del Capo dello Stato che potrebbe confermare un abusivo: povera Italia

Roma (Lorenzo Mancini) — Noi italiani potremmo ricordare ai politici che continuano a infangare la reputazione d’un popolo – il nostro – che proprio quel popolo potrebbe presto ricordare loro che è ancora in grado di trasformare quell’aula sorda e grigia in un bivacco di patrioti. La frase di quel simpaticone di Enrico Letta che ha pronunciato ieri mattina entrando alla Camera: “Non so se posso fidarmi” la dice lunga sulla miserabile situazione politica italiana. E mentre è in atto il teatrino delle consultazioni noi abbiamo a che fare con quarantene, aumenti di bollette, teppismo dilagante nelle città, treni che non arrivano e che non partono neppure, infinti cantieri autostradali e crolli di ponti, tanto per citare alcuni disagi. Non si trova manco a morire un candidato che vinca e finiremo per confermare Mattarella, un presidente abusivo rieletto da un parlamento di idioti… per non dir di peggio. Infatti l’attuale presidente dovrebbe spiegare agli italiani com’è possibile che sia diventato Capo dello Stato nel 2015 col voto determinante delle “Zecche Rosse” che avevano rieletto Napolitano, per gli stessi motivi abusivo pure lui. Si ricorda, a questo proposito, che nel dicembre 2013 la Corte Costituzionale ha sentenziato che la legge (il Porcellum) con cui erano stati eletti i deputati era incostituzionale, per cui il parlamento italiano era, almeno per un terzo, illegittimo. Inoltre la Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittimi sia il premio di maggioranza senza soglia, che le liste bloccate nella parte in cui non consentivano all’elettore di esprimere una preferenza e aveva stabilito quindi che il parlamento era fuorilegge. Mattarella faceva parte, in qualità di giudice costituzionale, di quella Corte e ha votato in tal senso, per cui è successo (solo in Italia succedono queste cose) che proprio uno dei giudici costituzionali che aveva decretato l’incostituzionalità di quel parlamento, cioè lui, da quello stesso parlamento ha poi accettato di essere eletto nel 2015 Capo dello Stato.

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