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Mentre l’Ordine lo vuole sospendere, una città difende il medico di famiglia cha ha salvato 3.700 malati di Covid con le cure domiciliari e senza vaccino

Salerno – Lui è Gerardo Torre, 66 anni, trenta come medico militante a Pagani, in provincia di Salerno. Fondatore di un’associazione chiamata Medicina itinerante con lo scopo dichiarato e realizzato di portare le cure a tutti e quando è scoppiata l’epidemia di Covid ha continuato a fare il medico come sempre, andando a visitare a casa 3700 persone. Per lui ieri sera migliaia di persone hanno riempito una piazza issando un cartello con scritto: “Siamo con lei, dot. Torre”. Lui, il dottor Torre, li ha curati tutti a casa, senza Tachipirina e senza vigile attesa come consigliava il ministero retto da quel fenomeno di Speranza. E non è morto nessuno. Eppure ha ricevuto la lettera dell’Ordine dei Medici di Salerno che ha aperto un procedimento disciplinare contro di lui per verificare se ha rispettato le disposizioni previste dal protocollo nazionale.
Ieri sera alle otto Gerardo Torre si è presentato negli uffici dell’Ordine per rispondere alle domande dei vertici locali della categoria ma i pazienti che ha curato hanno voluto manifestargli il loro sostegno in pubblico. Alle sette di sera, un’ora prima dell’udienza, la piazza era gremita. Nonostante ciò il “ligio” Ordine dei Medici (che qui in Alessandria non radia i medici che truffano l’Asl e che sono stati condannati in tribunale con sentenza passata in giudicato) gli contesta le terapie Covid seguite, le posizioni anomale sui vaccini, alcune frasi eccessive contro i miei colleghi. Lui risponde che un virus va curato andando a casa del malato, auscultando la schiena e prescrivendo la cura senza mandare tutti in ospedale, che le vaccinazioni non debbano essere fatte in modo dozzinale: alcuni possono essere vaccinati, altri no. Sugli insulti ai colleghi chiede scusa nella piazza gremita: “Ho esagerato a definire criminali i miei colleghi che curano al telefono o nemmeno rispondo alle chiamate dei pazienti ma ero da solo a rispondere alle chiamate in un territorio con 35.000 abitanti, era una situazione particolare”. La folla applaude poi qualcuno inizia a farsi coraggio e sale sulla panchina per raccontare il “Metodo Torre” che li ha guariti. Nessuno parla di alghe, funghi o altri preparati non riconosciuti dalla medicina ufficiale. L’incontro è stato organizzato dal raggruppamento cooperativo “Insieme per la Costituzione”,  nato l’8 gennaio 2022, formato da liberi cittadini, attivisti, forze civiche, sindacali e politiche, che  sul territorio si sono uniti per la difesa della libertà di cura e dei diritti costituzionali. Il portavoce ha dichiarato in proposito: “Riteniamo inaccettabile che la commissione dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Salerno, nella seduta del 13 dicembre 2021, abbia comunicato al Dottore Torre l’apertura di un procedimento disciplinare per aver aspramente criticato in pubblico l’uso dei protocolli ministeriali a base di vigile attesa e Tachipirina, del tutto inefficaci e controproducenti  nel curare la Covid19. […] Durante tutta la pandemia il dottor Torre ha scelto un’altra strada: quella di andare  tempestivamente a casa dei pazienti, per visitarli, curarli e rassicurarli, mettendo in atto le  terapie domiciliari precoci, arrivando ad assistere circa 3.000 pazienti Covid. Si è così guadagnato la stima e l’ammirazione di tutto il popolo campano. Il suo reiterato appello ai colleghi e alle istituzioni per formare una task force territoriale, è  rimasto però inascoltato fino ad oggi, con comprensibili accentuazioni della vis polemica”.

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