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La logistica funziona se ci sono i treni, ma qualcuno non l’ha ancora capito

Asti (Max Corradi) – Tutti si sciacquano la bocca con la logistica ma per la logistica, a parte la straordinaria realtà tutta alessandrina di Slala del pirotecnico presidente Rossini, stanno alla finestra. “Bogia nen” diceva il tenente al dragone in garitta coi francesi a un tiro di schioppo, ma se l’immobilismo in quella circostanza era comprensibile, oggi non più. Rimanendo in ambito militare, si potrebbe dire che è meglio muovere il culo e riattivare le linee sospese, aumentare le corse dei treni regionali, migliorare la cadenza oraria e le coincidenze, pensare a un biglietto integrato, dare vita a una metropolitana interprovinciale leggera oltre a una una serie di parcheggi scambiatori. Ed è proprio Slala con l’architetto Giovanni Currado a pensare a tutte queste belle cose. Belle perché funzionerebbero benissimo e costerebbe poco a riattivarle. Infatti si tratta di linee sospese e non dismesse, laddove una linea sospesa, diversamente da una linea dismessa, è di competenza di Rete ferroviaria italiana, anche se sui suoi binari non circolano più treni. E siamo sempre lì. Come al solito sbattiamo il grugno contro il muro immobile delle ferrovie italiane, le peggiori d’Europa pur non essendo le più convenienti.
Le linee che potrebbero essere riattivate domattina sono solo 4:
1. Alba – Castagnole – Asti,
2. Asti – Casale – Mortara,
3. Asti – Chivasso,
4. Alessandria –Nizza – Canelli – Castagnole.
Resta il problema degli autobus che potrebbero essere utilizzati, non più come sostituti delle linee soppresse, ma come servizio nelle linee intermedie. La commissione regionale trasporti sta intanto lavorando per tentare di riattivare alcune linee, prima della loro chiusura.

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