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Genova “La Templare” incanta Draghi e promuove Alessandria “L’altra Templare” con la Logistica

Genova (Andrea Guenna) Quel Baussant Templare che sventolava in mano al sindaco Bucci nella foto insieme a Draghi, ricorda che Genova è stata la città che ha speso di più – e per “Zena” e i “Zeneisi” è un fatto eccezionale – nella conquista di Gerusalemme nel XII secolo finanziando i Templari. La famiglia Embriaci Signori di Gibelletto (nell’immagine a lato Guglielmo Embriaco ritratto nell’affresco di Palazzo San Giorgio) hanno iniziato quell’attività di banchieri che ha fatto di Genova una potenza impressionante tra il XII e il XVII secolo, in grado di finanziare qualsiasi cosa importante e costosa, dalla conquista di Gerusalemme e alla sua amministrazione coi Templari, alla scoperta dell’America col navigatore genovese Cristoforo Colombo, all’impero Britannico. Era pertanto facile prevedere che il banchiere Mario Draghi fosse affascinato da quella che fu “la città delle banche” al punto da promettere qualcosa come sei miliardi di euro per il suo rilancio, del suo porto e dell’entroterra, facendo della Liguria e del Basso Piemonte un’area a grande intensità imprenditoriale, regina della logistica che dialoga alla pari col resto d’Europa.
Il sindaco Bucci, dopo l’incontro molto cordiale col premier, ha detto ai cronisti: “Parliamoci chiaro, signori. Abbiamo sei miliardi da spendere nei prossimi anni. Dobbiamo preparare la città per le prossime generazioni. C’è spazio per tutti, per chi vuole lavorare e costruire. Non per chi vuole mettere questo obiettivo a rischio con liti politiche o partitiche”.
E sta a vedere che Novi tornerà il gioiello di città che era qualche secolo fa: ricca per non dire opulenta, sede di banche, di grandi aziende, della prima tipografia italiana dopo quella del Manuzio di Venezia, della Borsa intesa come Fiera di Cambio, una città capoluogo di provincia un paio di secoli prima di Alessandria dove nell’ottocento la gente illuminava le proprie case con le lampadine prodotte dalle aziende novesi mentre gli altri lo facevano con le puzzolenti lampade a petrolio.
Poi le cose sono cambiate, la storia non è stata benevola con la Liguria e il suo prestigioso entroterra per cui siamo arrivati al punto in cui siamo. Ma le cose potrebbero cambiare per il bene di tutti col rinnovato porto, con la nuova rete di vie di comunicazione, con la moderna logistica, un mix vincente di trasporti su gomma e su treno, di nuovi sistemi informatici, telematici e di finanza on line. L’altroieri Draghi ha parlato molto chiaramente ai genovesi: “Lo spirito di rinascita di Genova pervada tutta l’Italia”.
Bucci cavalca l’onda: “Il dato più importante della visita di Draghi è che il governo sa che un investimento su Genova è un investimento per tutta l’Italia, anzi per il Sud Europa. Genova si è guadagnata visibilità e credibilità in questi anni, perché siamo stati capaci di dare concretezza ai progetti. Al premier ho parlato del modello Genova, dell’importanza di lavorare in parallelo e focalizzarsi sui risultati e non sul processo. Ha capito benissimo cosa intendo: il feeling operativo c’è. L’ambizione – ha spiegato il sindaco Bucci ai cronisti – è quella di essere il polo logistico per persone, merci e dati del Sud Europa. E quegli investimenti sono importanti per quello: migliorare efficienza e qualità di vita insieme. Così come è importante l’obiettivo di arrivare a Milano col treno in un’ora: i collegamenti portano eccellenza. Il ministro Cingolani ha fatto un bando per i porti green e il ministro Colao un altro per il cloud nazionale. Abbiamo le carte in regola per entrambi”. Tra i progetti da finanziare c’è la Logistica e Slala in questo senso è in pole position.
Non nasconde la sua soddisfazione il presidente Cesare Rossini (nella foto) che sta lavorando molto bene e con eccellenti risultati sul fronte della logistica nel Basso Piemonte: “Il riconoscimento del ruolo strategico di Genova da parte di Mario Draghi – ci ha detto il presidente di Slala (la società di logistica alessandrina) – e la conferma, sempre da parte del Presidente del Consiglio, di risorse per sei miliardi di euro, si dovranno tradurre in atti concreti come lo stesso Marco Bucci, sindaco di Genova e Commissario straordinario per la ricostruzione, ha affermato, per cui non serviranno solo al salto di qualità del sistema economico del capoluogo ligure, a partire dai porti, ma all’area più vasta del Basso Piemonte che è il retroporto naturale. I fondi – ha aggiunto Rossini – dovranno servire per ampliare le infrastrutture e renderle capaci di accogliere il crescente traffico, migliorare la connessione tra porti, reti stradali, autostradali, ferrovie, e potenziare le aree delle province di Alessandria e Asti che potranno così contare anche su nuove zone logistiche semplificate al termine dell’esame della Regione Piemonte delle proposte formulate dai Comuni interessati”.
Alessandria finalmente potrà beneficiare di un progetto intelligente per dare slancio a molte iniziative imprenditoriali. D’altronde la Città della Paglia è stata fondata dai Templari nel 1168 come centro logistico (fortificato, dati i tempi) e tale tornerà ad essere. La storia si ripete sempre.
Al termine dell’incontro coi parenti delle vittime del Ponte Morandi, avvenuto in forma privata nell’infopoint della Radura della Memoria, il sindaco di Genova Marco Bucci ha donato al presidente del Consiglio Mario Draghi un “Genovino”, la moneta storica della città, una spilla e il Baussant Templare di Genova con la Croce di San Giorgio (il Santo-Cavaliere, patrono dei Poveri Cavalieri di Cristo), la stessa bandiera che ha sventolato più volte sul nuovo viadotto.

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