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Asti: cocaina nel cuore della città

Asti – Dopo Alessandria, finita nell’inchiesta sulla Cocaina tre anni fa, anche Asti risulta essere una delle capitali piemontesi della polvere bianca scoperta da Freud. La Bamba arrivava dalla periferia per finire nel centro della città dove abita la Asti bene, quella dei circoli privati e delle famiglie più benestanti. Ci sono anche professionisti e imprenditori tra i consumatori di cocaina segnalati alla Prefettura da Polizia e Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione Linus, che nell’autunno scorso aveva portato a cinque arresti. Ora che il pm Davide Greco ha chiuso le indagini, in carcere a Quarto resta Marcello Delaude, 68 anni, il più anziano dei cinque. Ex imprenditore condannato più di dieci anni fa per bancarotta, è sospettato di numerose cessioni di droga. Gli inquirenti si basano anche su molte intercettazioni telefoniche delle molte per fissare un appuntamento nelle vicinanze di alcuni bar del centro o delle abitazioni dei clienti, dove avveniva lo spaccio. Sarebbe proprio Delaude il pusher preferito da noti personaggi della borghesia astigiana che per motivi di lavoro intrattengono contatti con la pubblica amministrazione. Infatti è proprio indagando su una presunta turbativa d’asta per la costruzione di una rotonda nella periferia della città, che Polizia e Finanza avevano captato un dialogo nel quale si sarebbe fatto riferimento a cocaina. Proprio da lì sono partite le indagini per cui scattavano le prime manette per i fratelli Francesco e Alessandro Alongi, 42 e 38 anni, commercianti residenti nel quartiere Praia e Davide Battiston, 44, ex dipendente di una concessionaria d’auto. Nell’ambito dell’inchiesta resta al momento in cella Gaetano Schillaci, 32 anni, operaio incensurato.

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