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Peste suina: mentre si attende ancora il piano della Regione, Alessandria e Asti hanno due ricette diverse

Alessandria – Mentre sul territorio alessandrino per contenere la peste suina si fa ricorso alla recinzione che interesserà diciotto Comuni per una zona che va dall’ovadese alla Val Borbera, in provincia di Asti ai cinghiali si vuole fucilare. Due rimedi diversi ma non si sa ancora quale possa essere quello giusto. Da un lato la rete metallica vuole impedire ai cinghiali di uscire dall’area della zona infetta dove sono stati trovati il maggior numero di animali uccisi dal virus, cioè l’area del Parco Capanne e la Valle Scrivia vicino ad Arquata. Taglierà in due molti Comuni e sarà allestita lungo le strade provinciali e comunali. Interesserà, nell’ovadese, Molare, Cremolino, Trisobbio, Carpeneto e Predosa. Da lì proseguirà a Fresonara e Basaluzzo, interesserà la parte più a nord del Comune di Novi Ligure e taglierà a metà il territorio di Pozzolo. Riguarderà solo una parte minima del Comune di Tortona per scendere verso Villalvernia, Cassano, Sardigliano e Stazzano e arrivare in Val Borbera: qui la recinzione dividerà a metà i Comuni di Borghetto Borbera, Grondona e Roccaforte per terminare a Mongiardino. Da lì proseguirà verso la Liguria. Dall’altro la fucilazione astigiana che darà fastidio agli animalisti, ma risolverebbe alla base il problema, della serie: uccidiamo gli appestati per salvare tutti gli altri. Ed è Davide Massaglia, sindaco di Passerano Marmorito e consigliere provinciale con delega alla caccia, ad annunciare le decisioni del tavolo tecnico convocato nei giorni scorsi dalla Provincia di Asti per affrontare, assieme alle associazioni agricole e venatorie e all’Ambito territoriale di caccia At1 Nord Tanaro e At2 Sud Tanaro, il problema della peste suina nell’Astigiano: “Abbiamo scelto, per ora, di prendere il Tanaro come confine naturale e punto di riferimento – spiega Massaglia – per cui partiremo dal Nord con le squadre di cinghialisti autorizzati dall’Atc At1 Nord Tanaro”. Il tavolo di lavoro provinciale sarà riconvocato ogni quindici giorni per poter organizzare le braccate in modo mirato. Attendiamo, intanto, il piano della Regione che dovrebbe partire a breve. Ma l’assessore Marco Protopapa (nella foto) tace.

 

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