Press "Enter" to skip to content

La sanità lombarda: confusa, impreparata e salata

di Giusto Buroni – Ad ogni “crisi” leggo lettere e articoli di cittadini che non arrivano a pagarsi le cure per comuni patologie, e mi chiedo come mai non abbia io questo problema, avendo accumulato dal 2006 tre patologie cardiocircolatorie, una oncologica (maligna) e le due cataratte, inevitabili a 80 anni. Eccetto per alcune gravi “distrazioni” del medico disinformato, non ho pagato mai un cent per medicinali (sempre “generici”) esami e cure, specialmente da quando so di godere dell’esenzione E30 per redditi inferiori a cca 45000 €/anno (pagavo 1€/confezione, ora non più). Sono a mio carico, giustamente, ansiolitici, “integratori”, ricostituenti, attrezzature riabilitative e alcuni colliri “speciali”. Pregherei dunque i pazienti (onesti) e i giornalisti di denunciare e proporre soluzioni per carenze gravi (a partire dalla “formazione” dei nuovi medici), quali la scarsità di medici di base (e il loro rifiuto forzato di “prendersi in carico” gli assistiti cronici), le regole burocratiche (pretesti contro presunti “furbetti”) che ostacolano urgenze e procedimenti normali, le facilitazioni e le priorità concesse a “libera professione” e privati, la concorrenza (anche retributiva) tra medici di base e ospedalieri (specialisti), l’ottusa separazione fra competenze (specializzazioni) che aumenta il carico di lavoro dei medici di base, la disordinata circolazione di informazioni aggiornate, la rigidità dei “protocolli” che tante vittime sta facendo con la pandemia, eccetera.
Tutto ciò per poter continuare a definire “eccellenza” la Sanità Lombarda.

Comments are closed.