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Inps allo sbando: lavoratori in nero percepivano il reddito di cittadinanza ma niente pensione a chi ne ha diritto

Torino – Lavoravano in nero e percepivano dall’Inps il reddito di cittadinanza. La stessa Inps che invece nega la pensione sociale a un anziano avente diritto (vedere documento sotto) per motivi che non è dato sapere. Siamo alle solite: un barista e un pizzaiolo di Chivasso sono finiti nei guai, insieme ai loro titolari perché la finanza ha scoperto il doppio gioco, che è ormai un vero e proprio malcostume ricorrente. Il bar è in via Torino, centro pedonale di Chivasso, qui si sono presentati venerdì pomeriggio, all’ora dell’aperitivo i finanzieri e hanno scoperto i due lavoratori in nero. Uno però ha attirato in modo particolare il loro interesse, l’addetto al servizio al bar, 60 anni, infatti, risultava tra i percettori del reddito di cittadinanza. Lo stesso è successo poco dopo, in un pub con pizzeria appena fuori dal centro: due lavoratori in nero, uno che si fingeva disoccupato per ottenere gli aiuti statali. Entrambi i furbetti del reddito sono stati segnalati in Procura e ora dovranno restituire le somme che hanno percepito indebitamente, mentre all’Inps è già arrivata la comunicazione per sospendere l’erogazione. Lo scandalo Inps – è proprio il caso di dirlo – riguarda, per ora, ben 2.101 gli assegni indebitamente versati e puntualmente revocati in Piemonte da in inizio anno. Tra chi ha perso il diritto al reddito ci sono, ad esempio, i furbetti incastrati dalle indagini del reparto operativo speciale della polizia municipale di Torino che a febbraio avevano scoperto una maxi truffa da 6 milioni di euro e segnalato in procura 960 persone. Le indagini erano partite da un controllo su un cittadino rumeno, sorpreso a un bancomat a effettuare prelievi con diverse carte di pagamento elettronico. Tornando poi al nostro lettore che ci ha inviato il documento che pubblichiamo a pie’ d’articolo, facciamo presente che si tratta di un signore di 69 anni separato dalla moglie e rendiamo noto all’Inps che, evidentemente lo ignora, che il coniuge separato legalmente ha i requisiti per ottenere l’assegno sociale.
Così, per la precisione.

 

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