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Dopo Giulietto Chiesa che ha previsto la crisi Russo-Ucraina con quattro anni d’anticipo, anche Gigi Moncalvo ha previsto la dipendenza politica di Salvini da Berlusconi (video)

Dopo le bizze di Salvini pronto a uscire dal governo è intervenuto il Cavaliere che lo ha convinto a restare. Ora sia Matteo Salvini che Giuseppe Conte sono consapevoli che il premier Draghi in questa fase costituisca un argine alla crisi. Per Draghi e il governo la controindicazione è nell’avere un’agenda al massimo grado di pragmatismo. Lo testimonia un dettaglio di ieri dei lavori parlamentari: alla Camera l’iter del decreto aiuti avrà la meglio su quello della delega fiscale, rimasto inchiodato in commissione Finanze. Anche se nessuno lo ammette, il provvedimento su cui la maggioranza si è divisa per mesi sta scivolando in fondo alle priorità. La riforma, nonostante la faticosa mediazione del renziano Luigi Marattin, non è decisiva ai fini degli impegni presi con Bruxelles e rischia di finire su un binario morto. Se anche si riuscirà ad approvarla entro la fine della legislatura, è improbabile che avvenga in tempo perché il governo scriva tutti i decreti attuativi. Finché la maggioranza sarà in grado di reggere certi equilibri, le divisioni sui grandi temi resteranno sullo sfondo. Alcune questioni scivoleranno oltre la fine della legislatura, come la già citata delega fiscale, la legge elettorale o il progetto di legge Zan contro l’omotransfobia. Tutto il resto è rimandato a dopo il Consiglio europeo del 30 e 31 maggio a Bruxelles. Tutto – per ora – è tornato a posto. Berlusconi ha vinto di nuovo perché ha in pugno Salvini. Gigi Moncalvo per Alessandria Oggi lo aveva detto in un’intervista nel 2018. Ancora una volta ci abbiamo azzeccato con quattro anni di anticipo.

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