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Le balle di Corsera a proposito di energia: l’ennesima insopportabile vergogna

Milano (Giusto Buroni) – Claudio Descalzi (foto in alto), l’Amministratore Delegato di Eni, la maggiore società energetica italiana, se ne va a Boston per trattare una collaborazione atta a sviluppare l’ennesimo prototipo sperimentale d’un reattore a fusione nucleare. Non sapendo minimamente di che si tratta, se lo fa spiegare e sente pronunciare la parola “acqua” (pesante), a proposito del “combustibile” e ancora “acqua” (vapore) a proposito delle turbine che generano elettricità, e ne deduce, da buon Ad, che “l’Eni farà una piccola macchina, completamente azionata ad acqua, eppure capace di generare millanta megawattoni di corrente elettrica”, quasi gratis, perché in fondo si tratta di “scopare il mare” che tutti hanno, alla faccia del gas russo e del petrolio degli americani e degli arabi. Passa di lì (o meglio legge la notizia a New York, dove abita) il grande Federico Rampini (foto a lato), del più grande Corriere della Sera, e, correggendo (male) pochissimi dei termini che perfino a lui sembrano astrusi, ne ricava un articolo da sistemare nella pagina di Economia del Corriere della Sera. Il direttore Fontana (foto a lato) si fida a occhi chiusi del grande inviato e pubblica la più grande panzana della storia del giornalismo in fatto di politiche energetiche e di comunicazione scientifica (che sia “nucleare” poco conta). Ora io, che però non tratto affari coi tre personaggi citati, trovo insopportabile che i mezzi di comunicazione esitino a metterli tutti e tre alla berlina e addirittura a denunciarli, perché al di là degli errori di “comunicazione”, tutta la faccenda nasconde il finanziamento inopportuno con mezzi pubblici (Pnrr?) di un progetto multimiliardario che, nella forma in cui è stato descritto, non può assolutamente esistere e, ci si può scommettere, non esisterà mai, se non su qualche pezzo di carta, da presentare come “prova avanzamento lavori” (“progress report”) di qui al 2035 e oltre.

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