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Donna carbonizzata: fermato presunto assassino (tutti gli aggiornamenti)

Alessandria (Hercule Poirot) Questa notte la Procura della Repubblica di Alessandria ha disposto il fermo d’un giovane di 23 anni gravemente indiziato dell’omicidio della donna carbonizzata, non ancora identificata, trovata dai Vigili del Fuoco sul sedile posteriore di un’utilitaria Opel completamente distrutta dalle fiamme in un’area ricca di sterpaglie in località Cascina San Pio nel Comune di Isola Sant’Antonio nel tortonese. In questa vicenda è pertinente la scomparsa da casa risalente a lunedì scorso della professoressa Norma Megardi, 75 anni (nella foto tratta da facebook), insegnante di inglese residente a Sale, molto attiva in paese e impegnata nel volontariato, di cui si sono perse le tracce. L’utilitaria distrutta dalle fiamme è intestata proprio a lei e al marito. Una situazione apparentemente chiara per la quale, tuttavia, si attende ancora il test del Dna per avere la certezza che la vittima sia proprio la signora Megardi, sposata con Orio Andrini e madre di Victor, 40 anni, cantante lirico. Il giovane fermato è stato individuato grazie alle indagini che sono iniziate subito dopo il ritrovamento del cadavere carbonizzato. Gli inquirenti ritengono che l’auto sia arrivata lì guidata da qualcuno con dentro il corpo della donna già senza vita. La zona si trova vicino a un terreno che l’ex insegnante di inglese aveva dato in gestione proprio al reo confesso, figlio d’un poliziotto, che vive in cascina col nonno materno, Giovanni Ferrari di 80 anni. In paese lo descrivono come un tipo taciturno. Da qualche mese era in ritardo coi pagamenti dell’affitto. Una questione di poco conto che era qualche volta sfociata in accese discussioni con la Megardi, ma nulla di più. Non c’è traccia infatti in Comune di contenziosi o dissidi sulle proprietà elencate nel catasto. Un debito di appena 2.600 euro che in poche ore però si sarebbe trasformato in uno dei possibili moventi dell’omicidio. Nei giorni scorsi i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Alessandria che conducono le indagini hanno sequestrato dalla cascina dove abita l’indagato diversi oggetti e tracce che potrebbero costituire ulteriore fonte di prova. Secondo quanto ricostruito finora ci sarebbero anche delle immagini riprese lunedì pomeriggio dalle telecamere di videosorveglianza disposte in alcuni punti della zona che mostrano l’auto mentre transita vicino a una cascina e si arresta a un bivio. Un percorso che la donna faceva spesso. Passava di lì per portare da mangiare a due cani abbandonati che trovavano riparo proprio vicino all’azienda agricola, in quel fabbricato rurale sempre di proprietà dell’insegnante.
Quel giorno però la donna non è più tornata, da quel momento sembra essere scomparsa nel nulla.
La signora Norma era benvoluta a Sale, il suo paese d’origine, dove è tornata ad abitare una volta raggiunta l’età della pensione dopo aver vissuto diversi anni in India col marito, dirigente di un’azienda del settore petrolifero. Era un ex insegnante di inglese, si era sempre dedicata con grande impegno al volontariato. Una persona senza ombre e senza disagi, se non quel piccolo credito che non riusciva a riscuotere e che da qualche tempo la preoccupava. Nel corso dell’interrogatorio, reso spontaneamente, il fermato ha rilasciato dichiarazioni confessorie e agevolato il prosieguo delle indagini. I reati contestati sono quelli di omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere. Sarà posto al giudizio di convalida del giudice per le indagini preliminari di Alessandria nella giornata odierna.

Aggiornamento delle 12:30
Importanti novità sulla triste vicenda della donna trovata carbonizzata lunedì in auto.
Secondo attendibili riscontri l’Orlandi si sarebbe incontrato davanti alla cascina lunedì con la signora Megardi per pagare l’affitto. Ma la donna avrebbe preteso tutti gli arretrati che l’Orlandi non aveva. Di lì una lite furibonda, l’ennesima, per cui ci sarebbe stato un parapiglia e la signora Megardi sarebbe scivolata cadendo e sbattendo violentemente la testa su una pietra. Questa è l’ultima volta che è stata vista.
Luca Orlandi si è presentato spontaneamente avanti il Pubblico Ministero per rendere ampia confessione.
Ieri anche i suoi genitori si sono presentati spontaneamente per deporre in merito ma per motivi di tempo l’interrogatorio s’è svolto stamane.
Sono arrivati a Sale anche i Ris di Parma che stanno passando al setaccio il terreno della una piccola azienda agricola della donna: sono stati sequestrati abiti e utensili da lavoro. Il titolare dell’azienda è proprio lui, Luca Orlandi.
I vicini della donna parlano di dispetti, addirittura minacce e atti intimidatori con galline morte appese al cancello e la raccomandazione a non entrare “per non fare la stessa fine”.
I carabinieri che conducono le indagini hanno trovato un fotogramma risalente a lunedì che riprende l’auto di Norma arrivare al bivio per quell’azienda agricola, la stessa strada che lei percorreva tutti i giorni per andare a prendersi cura di Velvet e Bryan, due collie rimasti orfani della loro padrona per i quali stava cercando un’adozione.

Aggiornamento delle 19:00
Gli indizi sono tutti contro il giovane Luca Orlandi: la lite nel pomeriggio con Norma Megardi, un possibile parapiglia, Norma che cade e batte la testa contro una pietra e muore, il ricorso alla messinscena del rogo per cui va a fuoco l’auto della donna col suo cadavere dentro. Ma non c’è nessuna prova e, soprattutto, i tecnici del laboratorio della Procura non sono ancora riusciti a tirar fuori uno straccio di Dna dal corpo carbonizzato trovato dai Pompieri.
Non c’è niente e, come insegna Beccaria, se non si sa di chi è il cadavere non si sa se c’è e chi è l’assassino. Pare che il giovane Orlandi abbia confessato l’omicidio, ma anche chi scrive può dire che è James Bond e poi si scopre che non è vero. Evidentemente la presunta confessione del giovane Orlandi è stata ritenuta sufficiente per appioppargli la custodia cautelare in carcere.
Intanto i genitori di Luca, Ivana Ferrari e Pietro Orlandi, si sono presentati spontaneamente e sono stati sentiti a lungo, oggi, al Comando Provinciale dei Carabinieri di Alessandria, con un’ipotesi di reato formulata inizialmente dal pubblico ministero.
Reato per che cosa? Sono complici, istigatori, assassini? No. E allora?
Quello che si sa è che non si sa chi è morto, non c’è ombra di testimoni ma solo la confessione resa da un giovane che vale quel che vale fin che non si trova il corpo del reato.
E il corpo del reato non si trova.
Tuttavia e nonostante tutto il padre del giovane, Pietro Orlandi, un diligente poliziotto in servizio, un servitore dello Stato, è stato sospeso in via cautelativa. Uno scandalo nello scandalo che manda in pezzi lo Stato di Diritto, la Civiltà Liberale e denota ancora una volta, se mai ve ne fosse bisogno, la debolezza del nostro sistema giudiziario sempre più in fibrillazione.
Insomma si torna ai tempi di Mani Pulite quando il Pm Di Pietro diceva ai colleghi prima di un interrogatorio: “Io quello lo sfascio”.
Non basta perché veniamo a sapere che Luca Orlandi è in stato di fermo per omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere.
Ma dove sono le prove, i riscontri oggettivi? Basta una confessione di un ragazzo in preda al panico?
Ne sapremo di più nei prossimi giorni.

Aggiornamento delle 23:00
Nel corso delle audizioni è emerso che martedì 21 giugno Luca Orlandi avrebbe portato la sua Panda dal carrozziere spiegando di aver investito un capriolo, ma le indagini scientifiche avrebbero permesso di rinvenire tracce dell’investimento dell’ex professoressa. Tuttavia il caso resta irrisolto mancando un elemento essenziale quale l’identità del cadavere carbonizzato.

Aggiornamento delle 23:30
Mancherebbe il movente. Cosa sono 2.600 euro di arretrati che vanterebbe la signora Norma Megardi contro i quasi 700.000 euro d’indebitamento complessivo dell’azienda agricola Ferrari condotta dal presunto omicida Luca Orlandi? C’è qualcosa che non torna, non può essere stato lui, ma qualcun altro semmai, ammesso e non concesso che il corpo carbonizzato sia quello della Megardi. E senza movente e senza corpo del reato si sbatte in galera un ragazzo di 23/24 anni perché ha confessato un delitto di cui non v’è traccia?
Questo è lo stato liberale e di diritto che dovrebbe essere la nostra bella Italia?
Forse avrà ragione Palamara.

Aggiornamento di Mezzanotte
L’ultima domanda: come ha fatto la vittima a morire carbonizzata nel tardo pomeriggio di lunedì quando l’incendio in località Cascina San Pio a Isola Sant’Antonio è scoppiato sabato sera ed è stato spento domenica?
Ça veut dire que les pompiers italiens sont incapables de faire leur travail?

 

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