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Palenzona studia da presidente

Torino (Giulia Giraudo) – Domani il Consiglio di indirizzo della Fondazione Crt, tra i primi soci di Unicredit, eleggerà e definirà i membri della Commissione Statuto, organo voluto da Fabrizio Palenzona che si aggiunge alle tre Commissioni esistenti (Bilancio, patrimonio e politica degli investimenti; Ricerca e Istruzione; Arte, Cultura, Welfare e Territorio). Sono in corso grandi cambiamenti in Fondazione e di questo sembra preoccupato l’attuale presidente Giovanni Quaglia, 74 anni da Cuneo (nella foto a lato) che, secondo i bene informati, cerca di capire quali siano gli assetti dell’organo per evitare sorprese. Infatti tra meno di un anno il suo mandato scadrà e non vuole avere sorprese. Il vero problema per lui è Palenzona, democristiano come lui, attualmente impegnato con l’avvocato Cesare Rossini nella logistica del Basso Piamonte, entrato nel salotto buono di Mediobanca, numero uno di Prelios, con una rete di contatti e di relazioni di primordine. E dà le carte, soprattutto in Fondazione Crt. La sua candidatura alla presidenza si basa anche sul fatto che Quaglia sia già al secondo mandato. Terzium non datur anche se l’attuale presidente ripete che il primo mandato non è stato consumato per intero, essendo subentrato in corsa al notaio Marocco. Chi si è schierato contro il presidente non riesce a perdonare a Quaglia la “campagna” di Crt per sostenere il gruppo Caltagirone nello scontro per avere il controllo delle Assicurazioni Generali. Vicenda che è costata cara anche alla Fondazione. Nei mesi della guerra ha acquistato 6,8 milioni di azioni per arrivare all’ 1,7% del Leone. Titoli che valevano 18,5 euro ad azione, per un esborso di 126 milioni, oggi 14,3 euro, per una perdita secca di circa 30 milioni. E non sono bruscolini.

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