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DISASTRO TORTONA: la ‘Ndràngheta non si ferma più

Alessandria – Proseguono le indagini sulla ‘Ndrangheta nel Nord Ovest. Dopo Alessandria, Voghera e Tortona, proseguono le indagini delle Fiamme Gialle in collaborazione con la Dia di Alessandria sulla ‘Ndrangheta massicciamente presenta nella zona compresa tra Voghera, Tortona e Novi Ligure. La situazione, come si può capire facilmente, desta non poca preoccupazione al punto che si ipotizzano pressioni sulla politica locale a proposito di alcune scelte strategiche come, per esempio, quella del depuratore – definito eufemisticamente termovalorizzatore – che le giunte di Novi e Tortona vorrebbero realizzare nel loro territorio per sostituire la raccolta differenziata. Le indagini su Tortona portano direttamente a Milano dove la Direzione Investigativa Antimafia, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria, ha eseguito un sequestro di beni nei confronti di un uomo residente nel comasco. La misura cautelare giunge dopo le indagini delegate al Centro Operativo D.I.A di Milano dalla Procura di Reggio Calabria nei confronti dell’intero nucleo familiare dell’uomo. Quest’ultimo è stato ritenuto socialmente pericoloso sulla base di un “curriculum criminale” ultratrentennale, iniziato nel 1988, durante il quale, oltre a riportare numerose condanne per reati associazione per delinquere, ricettazione, rapine e furti anche di auto di lusso, è risultato gravemente indiziato di appartenere a una cosca mafiosa di matrice ‘ndranghetista. Nel rapporto della Dia si legge fra l’altro: “Nel territorio di Alessandria si è costituita la locale del basso Piemonte, operante prevalentemente su Novi Ligure, ma con influenza anche sulla provincia di Asti e con ramificazioni fino al confine regionale con la Liguria”. La notizia di ieri è che a Torino sono sono stati arrestati tre alessandrini della ‘Ndrangheta accusati di usura ed estorsione dagli agenti della polizia di Torino, con la collaborazione dei colleghi delle questure di Palermo, Catania e Vercelli, in collaborazione coi Carabinieri di Alessandria. Secondo le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, i tre avrebbero ottenuto, dal 2018 al giugno scorso, 650.000 euro da un imprenditore di Tortona. Quest’ultimo, per fare fronte ai debiti dovuti al fallimento di alcune sue società, aveva chiesto agli usurai circa 170.000 euro. Era intervenuta la ‘Ndrangheta che aveva insediato i suoi nella sua azienda e aveva messo a posto i conti nel 2019.

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