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DISASTRO TORTONA: i sindacati della Sanità diffidano il Comune di Tortona, l’Asl e la Regione e dicono un secco “No” alla privatizzazione di metà dell’ospedale di Tortona

Tortona – Sulla vicenda della privatizzazione di metà dell’ospedale di Tortona siamo ormai alla sollevazione popolare. Il motivo è la pubblicazione in data 20 Luglio 2022 sull’albo pretorio dell’ASL Al d’una delibera per la privatizzazione per 9 anni per “la gestione dell’attività di Recupero e Rieducazione Funzionale, della Piattaforma Ambulatoriale e del Pronto Soccorso”. Dopo tutte le parti politiche – meno quelle del centrodestra al potere in Regione – e la triplice sindacale, anche i sindacati di categoria esprimono con forza il loro dissenso con un comunicato stampa di stamane dove si legge: “La Cse e la Cse Sanità esprimono la più totale preoccupazione per il futuro dell’Ospedale Santi Antonio e Margherita. L’azienda Sanitaria locale di Alessandria ha attuato un comportamento antisindacale e denigratorio nei confronti della nostra Organizzazione Sindacale, della Rsu e di tutte le altre Organizzazioni sindacali in quanto per le circostanze che impattano sul futuro occupazionale dei lavoratori il CCNL vigente prevede un confronto precedente con le Parti Sociali”.
Stefania Gallo Coordinatrice Regionale Cse Sanità-Flp, ha detto inoltre: “Come sempre l’amministrazione aziendale e la Regione Piemonte si sono dimenticati dell’importanza del personale, ribadiamo che tali dipendenti a marzo 2020 sono stati inseriti senza alcun preavviso nel primo Covid Hospital del Piemonte accettando ingenti modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali, accettare la privatizzazione significherebbe eliminare uno dei pochi presidi di Sanità Pubblica del territorio tortonese che nell’arco degli anni ha ricevuto tantissimi tagli ma anche tanti elogi. Chiediamo alle OO.SS. – continua Gallo – tutte e alla RSU presente in Asl Al di creare un fronte comune contro tali decisioni per ricordare ai Dirigenti, ai politici ed ai politicanti che il lavoro pubblico è un lavoro per il bene del paese solo garantendo i servizi pubblici per tutti i cittadini possiamo garantire la crescita ed il rinnovamento del nostro paese”.
La Cse Sanità e la Cse visto il comportamento attuato dall’ASL Al e la Regione Piemonte hanno inoltrato una diffida richiedendo la totale Eliminazione della delibera e un incontro urgente per discutere al meglio della situazione del nosocomio tortonese.

 

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