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Terzo Polo: Silvia Fregolent paracadutata al contrario, da Torino atterra nel plurinominale al Senato in Emilia

Torino (Max Corradi) – Carlo Calenda è andato nel pallone causando una vera e propria bufera nel Terzo Polo per la discutibile scelta dei candidati e la loro dislocazione nei collegi. Tutto ciò è dovuto essenzialmente alla sua incapacità a gestire le liste in un ambito che vede disponibili pochi posti con l’aggravante dei molti paracadutati. In Piemonte le decisioni su collegi e candidature dei troppi transfughi di Forza Italia, a scapito di militanti e amministratori locali, hanno creato dissapori che trovano sfogo in un durissimo documento firmato da diversi membri dei direttivi cittadino e provinciale: “Avevamo nomi da spendere – si legge nel comunicato di Azione – ne trarremo le dovute conclusioni e ci regoleremo di conseguenza”. Più che un comunicato stampa il messaggio suona come una minaccia neppure troppo velata. Ma lo sconquasso non è solo all’interno di Azione, perché anche tra i Renziani bolle un bel pentolone di rabbia e alla fine anche il Terzo Polo (quello centrista frutto dell’accordo politico tra Calenda e Renzi) dovrà accettare molti compromessi. Altro che “Rivoluzione Liberale”!
Il Terzo Polo ha sezionato il Piemonte in due: Torino e la sua area metropolitana sono caselle che appartengono ad Azione, mentre nelle altre province della regione via libera agli uomini e alle donne di Renzi. Si tratta di una vera e propria spartizione “democristiana” e, se in un primo momento sembrava che i paracadutati scendessero in Piemonte, grazie a questi maneggi qualche paracadutista è partito da Torino per atterrare altrove. In un primo momento Calenda aveva scelto di candidarsi come capolista per il Senato proprio a Torino, dietro di lui si posizionava la renziana Silvia Fregolent (nella foto sopra) per l’accordo tra i due partiti e per rispetto della norma delle quote rosa. Ma alla fine è saltato il tavolo con Calenda che non si candiderà più in Piemonte, mentre al suo posto arriva l’ex di Forza Italia Barbara Masini (quella con gli occhiali nella foto a lato con la compagna), e per il fatto che due donne – Fregolent e Masini – non possono stare nello stesso seggio, Fregolent deve lasciare spazio a un uomo per atterrare in un collegio plurinominale al Senato in Emilia. Una coltellata che la bella e brava parlamentare non meritava per due buone ragioni: perché è molto popolare nel capoluogo piemontese e perché Calenda le aveva promesso il collegio uninominale al Senato di Torino. Ma l’ex manager romano ormai ci ha abituato ai frequenti cambiamenti d’umore e al mancato rispetto della parola data.
Ça vas sans dire!

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