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Giovanna Boda regalava le camicie al ministro leghista Marco Bussetti

Roma (Lorenzo Mancini) – Come succede sempre in Italia una tragedia si trasforma sempre in una comica. Come la vicenda di Giovanna Boda, figlia dell’ex sindaca di Casale Titti Palazzetti, che era dirigente del Ministero dell’Università e della Ricerca, finita nelle grinfie della Giustizia per una brutta storia di tangenti per cui è in corso il processo a suo carico alla Procura di Roma. La Boda nel 2018, sotto il peso d’ineccepibili accuse di corruzione si era buttata dalla finestra al secondo piano dello studio del suo avvocato, ma non è morta e ora sta meglio. Intanto, mentre le indagini procedono, si viene a sapere che anche l’ex Ministro Leghista dell’Istruzione nel governo “Conte 1” Marco Bussetti (con Salvini nella foto a lato) ha beneficiato della grande generosità della ex manager finita nella bufera. E il sarto racconta agli investigatori: “Sono andato personalmente al Ministero per prendere le misure del vestito e delle camicie che dovevo fare per il ministro”. Ma non solo di abiti sartoriali si parla, per il leghista laureato in scienze motorie c’erano anche auto a noleggio e soggiorni alle “Terme dei Papi”. Del resto sono diversi i regali offerti dalla Boda al ministro leghista. Che erano regali era lampante per il fatto che il leghista Bussetti non ha mai tirato fuori un cent, anche se quello che Bussetti poteva ignorare – ma non è detto – è che in realtà i vestiti, le auto e le vacanze sarebbero state pagati con dei soldi sporchi, e non col denaro della donna finita al centro dell’indagine che ha coinvolto 15 persone, rivelando il giro di mazzette grazie al quale Federico Bianchi di Castelbianco, l’ex editore dell’agenzia di stampa Dire, tra il 2018 e il 2021 avrebbe ricevuto affidamenti per circa 23 milioni di euro.
Ma la Boda non aveva un occhio di riguardo per Bussetti, perché ha fatto assumere Francesco Kamel, suo stretto collaboratore al ministero in scadenza di mandato, nella redazione dell’agenzia Dire di Bianchi di Castebianco. Non basta perché la figlia della Palazzetti ha raccomandato a destra e a manca, Federica Vettori e Carolina Bitossi che collaboravano con la ministra Renziana Maria Elena Boschi; Daniele Piccirillo, fratello della moglie di De Raho ex Procuratore nazionale antimafia; Marco Stassi, segnalato da Vincenzo di Fresco, figlio della sorella del giudice Giovanni Falcone; Marco Campione destinato prima per i governi Renzi e Gentiloni e successivamente capo della segreteria dei sottosegretari Miur Reggi e Faraone e poi nella segreteria tecnica della ministra Fedeli. Peraltro nessuno di questi signori risulta per ora indagato.

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