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Rossini: il 2026 sarà l’anno della svolta per la logistica nel Basso Piemonte

Alessandria – Continua serrato il dibattito sulla logistica e il rilancio del sistema portuale Genova-Savona. Ieri alla quinta edizione del forum internazionale a Lugano “Un mare di Svizzera” il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Signorini ha parlato di una svolta dell’intero sistema logistico italiano, anticipando che si stanno pensando e realizzando opere strategiche destinate a cambiare il volto del Sistema Italia. Opere per un valore di oltre tre miliardi che non riguardano solo il porto di Genova, ma anche tutte le infrastrutture di collegamento e instradamento delle merci. Quelle opere sulle quali da mesi si sta concentrando anche l’interesse degli operatori svizzeri. Entro il 2026 sarà completata la nuova Diga del porto di Genova che raddoppierà gli spazi, la capacità e l’efficienza del porto di Genova. A ciò si aggiungono le opere ferroviarie e viarie che faranno del retroporto e della zona del Basso Piemonte (province di Alessandria, Asti e Cuneo) l’area logistica più moderna e più grande d’Europa. “Ci stiamo lavorando – ci ha detto l’avvocato Cesare Rossini (nella foto), presidente della Fondazione Slala, raggiunto al telefono – e crediamo di essere pronti per la realizzazione di un’area logistica che darà al Basso Piemonte una spinta in termini di lavoro e maggiore ricchezza mai visti prima. Stiamo lavorando a stretto contatto con gli amici di Genova – ha aggiunto Rossini – che hanno capito l’importanza dell’intero progetto”. A questo proposito saranno ultimate opere ferroviarie di interesse vitale, come il raddoppio del raccordo ferroviario con il principale terminal container del porto, quello di Genova-Prà, e sarà rinnovato il parco ferroviario del bacino di Sampierdarena. Saranno completati il Terzo Valico Ferroviario, l’espansione a mare dei cantieri navali, l’espansione dell’aeroporto, la digitalizzazione dei varchi portuali. Proprio la disponibilità di un timing quasi certificato fornisce un quadro di certezze anche agli investitori che stanno già attuando piani di sviluppo e di investimento che renderanno concreta l’alternativa sud alla pluridecennale egemonia dei porti del Nord Europa. “In questa ottica è di vitale importanza il potenziamento dei collegamenti con la Svizzera. La nostra zona – ha spiegato ancora l’avvocato Rossini – sarà la porta d’ingresso da sud verso l’Europa continentale e del nord, grazie a maggiori volumi sul territorio, maggiori attività logistiche e maggiori servizi”.

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