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L’Alessandria Calcio passa in buone mani: da Di Masi a un imprenditore di Masio, Urbano Cairo?

di Jimmy Barco – Il preliminare per la cessione dell’Alessandria Calcio è stato firmato. L’operazione sarà perfezionata alla fine del mese di novembre. Sul gruppo (o la persona) che si è impegnato a rilevare almeno la quota di controllo del club vige il massimo riserbo ma noi siamo in grado di svelare qualcosa in più. Si tratta d’un compratore lombardo, infatti, ma sarà rappresentato, almeno in prima istanza, da un avvocato di sua (o loro) fiducia. Abbiamo ottimi motivi per credere che alle spalle del (o dei) compratori ufficiali ci sia la figura dell’imprenditore masiese Urbano Cairo, patron del Torino nonché editore dell’emittente televisiva La 7, del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, e titolare della Cairo Comunication. Ma perché il nostro concittadino, dopo essere stato vicino all’acquisto dei Grigi già ai tempi della “ripartenza” della società negli anni della sindaca Mara Scagni, ha deciso di rompere gli indugi e acquistare (o far acquistare da persone a lui strettamente collegate) l’Alessandria Calcio? Escludendo che l’Alessandria diventi una succursale diretta del Torino (così come lo è la Juve Under 23 nei confronti della Juventus) si può invece prevedere che i Grigi diventino una palestra per mettere alla prova i giovani talenti della cantera torinista ma, soprattutto, per parcheggiare e testare giocatori provenienti dal calcio estero, soprattutto da Paesi che sono ancora “territori di caccia” appetibili per i grandi club europei. Inoltre gli sviluppi e le risultanze dei procedimenti giudiziari nei confronti dei dirigenti della Juventus e i nuovi regolamenti Uefa che di fatto vanificano le plusvalenze “facili” hanno messo fuori gioco i banali (e gratuiti) giochini contabili adottati dai club in questi anni. Si va a individuare così due proprietà autonome (Alessandria Calcio e Torino Calcio) e distinte per due società collegate però da una cooperazione di fatto. I due club, quindi, assumeranno scelte e decideranno strategie con obiettivi diversi ma con sinergie comuni. Tra l’altro si eviterebbero pure i problemi emersi in passato per le doppie proprietà (vedi Bari con Napoli o Lazio con Salernitana). Questo, per il momento, è quanto s’è colto e raccolto da una serie di spifferi che hanno bucato la riservatezza tipicamente sabauda. Nessun comunicato ufficiale da parte della società comunque a validare e corroborare le indiscrezioni, ma che giornalista è uno che lavora solo sui comunicati stampa ufficiali e sulle veline interessate dei padroni del vapore?

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