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Sindaco Riboldi perché, venendo meno agli accordi, non ha dato l’incarico al professor Marchese di organizzare la manifestazione su Pasolini?

Casale Monferrato (Gianni Patrucco) – La manifestazione per Pier Paolo Pasolini organizzata dalla Fondazione Monferrato Live Experience Ets, dal titolo “Pasolini: le origini casalesi e l’amore per la musica” che ha avuto nella Sala Chagall del Castello Paleologo e al Teatro Municipale di Casale Monferrato sabato e domenica scorsi, ha scatenato polemiche in merito alla sua matrice. Il merito della manifestazione sarebbe andato a chi ha copiato l’idea del professor Massimo Marchese (nella foto a lato), un esimio concertista di liuto, nostro conterraneo, famoso in tutto il mondo, che ha parlato della cosa qualche mese fa proprio con le organizzatrici – tutte donne – della manifestazione sponsorizzata dal Comune di Casale. Noi di Alessandria Oggi abbiamo le prove incontrovertibili di quello che scriviamo. La proposta del progetto era stata avanzata dal professor Marchese in un incontro della primavera scorsa con alcune presidenti di altrettanti enti che si occupano di organizzare eventi culturali, il più delle volte demenziali come quello sui templari, dove una scrittrice sedicente allieva del professor Franco Cardini, ma ignorante in materia, ha scritto e ribadito che i templari erano anche donne.
Ugo Peano, Jacques de Molay, Gianluigi Marianini e tutti i Templari consacrati a Cristo fino alla morte – e non quei cialtroni sedicenti Cavalieri di Cristo buoni solo a sfilare da idioti quali sono con le dame e i pagetti – si rivolteranno certamente nella tomba.
Ma torniamo a noi. Queste qua hanno scippato l’idea a Marchese che ha chiesto perché sia successo tutto ciò.
In un WhatsApp del 18 agosto scorso, in risposta a Marchese sullo stato dei lavori, la presidente di un’associazione di cui non riportiamo il nome, risponde: “Ciao Massimo. Sì tranquillo. Tutto a posto. Hanno inviato un bando in Regione chiedendo fondi. Ora vediamo se ce li accordano. Ho detto alla presidente (un’altra di un’altra fondazione; n.d.r.) di chiamarti visto che sei stato tu a proporre il contatto anche con la […] e potresti proficuamente tenere i contatti con lei. Vediamo con la Regione come si mette. Tu intanto tieniti libero, se potrai, sabato 10 settembre castello Paleologo, sala Marescalchi. Noi […] organizziamo [una] tavola rotonda dedicata al Monferrato: identità diffusa. Ti mando poi invito. Dovresti venire ci sono un po’ di persone che dovresti incontrare”. Intanto Marchese incontra un’altra “fenomena”, presidente di un’altra fondazione e risponde alla “fenomena” di prima: “Ciao […], ho appena parlato con […] che mi ha detto che sei stata contattata dalla […]”. Marchese si lamenta del fatto che, grazie alla malefica solidarietà femminile, la presidente di prima si era incontratata con un’attrice alessandrina per imbastire una specie di racconto teatrale su Pasolini. Marchese si lamenta e scrive: “Allora, per essere onesti, la […] non c’entra nulla col progetto se non per un’eventuale serata che andava inserita nella rassegna proposta. Non capisco a che titolo ti abbia contattato”.
Il giallo si infittisce (con le donne è sempre così) e al messaggio di Marchese, la presidente inziale risponde così: “Massimo vediamo che succede. L’idea di Pasolini è tua e lo sappiamo tutti (sic!) […] compresa. Non essere precipitoso. Vediamo se la Regione dà il contributo …”.
Marchese insiste per avere chiarimenti, è preoccupato, vuole sapere come stanno le cose. La presidente di prima a un suo sollecito il 1° settembre risponde così: “Ciao. Mah, non so che dire…, mi ha telefonato ieri per chiedendomi del suo progetto (?; n.d.r.) Pasolini di cui non sapevo niente. Dicendomi che ha preparato un intervento lei a seguito di colloqui avuti con te. Sentiamoci quando vuoi. Oggi pomeriggio per me va bene”.
Alla fine il professor Marchese è stato fatto fuori e il sindaco Riboldi – che dovrebbe informarsi di più quando agisce da primo cittadino – ha dato il via alle manifestazioni e chi s’è visto s’è visto.
In proposito Marchese, a proposito dell’esuberante attrice mandrogna, precisa alla presidente di cui sopra: “Come ti avevo detto l’avevo interpellata come voce narrante per il mio concerto e le avevo detto che una possibilità era inserita in questo progetto, nulla di più”.
Ma la parola data per certa gente non vale.

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