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I prodotti Pernigotti sono invendibili

Novi Ligure (Franco Traverso) – Non si può gabellare un cioccolatino per buono se prodotto con impianti vecchi e fermi da due anni. Il nostro direttore Guenna lo aveva detto e scritto infinite volte ma quel fenomeno del sindacalista Tiziano Crocco della Uila (nella foto), col consueto garbo che lo contraddistingue, gli ha risposto che da lui non accettava consigli in quanto Andrea Guenna per lui è un reietto, e che andava tutto bene. Ora abbiamo appreso invece che Andrea Guenna aveva ragione perché la Pernigotti purtroppo è morta in quanto dei 200 dipendenti (negli anni d’oro ne aveva settecento) oggi ne sono rimasti una cinquantina che devono lavorare con impianti frusti per cui i prodotti non rispettano le norme d’igiene necessarie per essere immessi sul mercato. Infatti il Ministero della Salute ha richiamato “a scopo precauzionale” alcuni lotti di prodotti Pernigotti “per possibile presenza di corpi estranei (contaminazione da Plodia allo stadio larvale)“. Si tratta, in particolare dei gianduiotti e dei cremini.
Voila, saremo dei reietti ma avevamo ragione. Come sempre.

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