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Di Masi ha cambiato cavallo: via Cairo, dentro Manuele Ilari (forse)

di Jimmy Barco – Cairo o non Cairo, all’ultima curva – come si dice in questi casi – è stata una cordata laziale a firmare il compromesso per l’acquisto dell’Alessandria Calcio. La chiusura della trattativa sarà ratificata a fine del mese, salvo slittamenti di qualche giorno. Di Masi a forza di giravolte e slittamenti finisce che scapuzza in terra. Ho deciso di pubblicare questa anticipazione solo dopo il termine della partita a Fermo, per rispettare il lavoro e la concentrazione del mister e della squadra in preparazione d’un match particolarmente delicato come quello che s’è appena chiuso con risultato a occhiali. Sensibilità che non abbiamo potuto apprezzare in certi tifosi, dirigenti e tesserati i quali, al contrario, non si sono fatti scrupolo in altri momenti di destabilizzare la squadra con comportamenti e rivelazioni beceri. Volevo evitare però che l’esclusiva di certe notizie fosse bruciata, così come avvenuto quando Di Masi, una ventina di giorni fa, ha rivelato in anteprima solo a qualcuno di aver venduto.
Il presidente non ha detto però a chi e allora lo dico io.
Manuele Ilari (nella foto), imprenditore romano del Gruppo MMR Cinema, dovrebbe essere il nuovo azionista di maggioranza del club grigio. Ilari è gestore del cinema Madison di Roma e di altre sale cinematografiche già di Massimo Ferrero (nella foto a lato), ex Presidente della Sampdoria. Inoltre Ilari è Presidente di UECI (Unione Esercenti Cinematografici Italiani). Il suo nome nel mondo del calcio è emerso quest’estate quando ha tentato di farsi assegnare dal sindaco l’appena fondato “Nuovo Catania”. Il club, fallito e poi ricostituito dal primo cittadino della città etnea, è stato inserito ad agosto dalla Federazione in Serie D. Per la cronaca la neonata società siciliana è stata invece affidata a un altro imprenditore, l’australiano Pelligra, che ha fornito garanzie di grande solidità e un piano industriale degno d’una società già gloria nazionale (ricordate la frase ormai proverbiale d’un radiocronista durante la trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto”: “Clamoroso al Cibali!”?).
Ci sono voci romane che dipingono Ilari come imprenditore legato a Ferrero ma, per quel che ne so, sono poco più che pettegolezzi.
Ma c’è un altro personaggio che potrebbe essere della partita, anche se in posizione defilata: tale Marco Santarelli che è stato direttore scientifico dell’Istituto di ricerca “Res On Network”) lo troviamo coinvolto da Roberto Lamanna (ex DS grigio) quando quest’ultimo è stato dominus del Cuneo Calcio.
Bob Lamanna però non dovrebbe comparire, né nella compagine proprietaria, né nell’organigramma tecnico. Ciò detto non ci vuole molto a capire che la gestione futura della Società, sempre che si perfezioni l’operazione di cui all’oggetto come previsto, si muoverà su binari diversi rispetto alla gestione Di Masi. In un primo momento, saranno pochi gli uomini della struttura giubilati. È ragionevole invece che “tutti gli uomini dell’ex Presidente” (vedi Borio e Vaio) lascino, dopo la classica routine del passaggio di consegne.
Non ho notizie invece circa la futura posizione dell’attuale team manager.
I nuovi dirigenti andranno poi sul mercato che si aprirà a gennaio per rimpolpare una rosa obiettivamente scarna.
Certamente cambierà anche la politica del settore giovanile destinato a diventare crocevia di ragazzotti provenienti dai luoghi più disparati del pianeta. Chi ritengo sia sulla rampa di lancio, tranne ripensamenti dell’ultimo minuto, è Mister Rebuffi. Lo dico perché Ilari, vicino all’acquisizione del Catania, come abbiamo visto, ha promesso agli sportivi catanesi di voler ingaggiare, per vincere in Serie D, mister Iachini (?). Chi promette Iachini in Interregionale difficilmente per la C punta su un esordiente come Rebuffi.
Nel caso, sarebbe pronto per la panchina mandrogna Sandro Pochesci, già allenatore della Ternana di Bandecchi nel 2017/18 e del Carpi nel 2020/21 in C, stagione che ha visto il fallimento della Società emiliana. E se andate a controllare chi allora aveva lavorato a vario titolo sulla piazza emiliana scoprirete curiose corrispondenze con personaggi che sarebbero “della partita” nella nuova gestione mandrogna. A stretto giro di posta penso di essere in grado di darvi altri particolari di questa complessa trattativa di compravendita, sempre che le sorprese non finiscano qui.
E cosi saprete anche perché Di Masi, ad esempio, ha “cambiato cavallo” improvvisamente. Dietro ogni cessione aziendale però possono nascondersi motivazioni squisitamente personali e non solo utilitaristiche. Aspirazione legittima perché il club è tuttora cosa di Di Masi e, finora, la Costituzione non ha ancora sancito che la proprietà sia un furto, nonostante qualcuno si ostini a comportarsi come se lo fosse. Penso che, quando la proprietà passerà di mano, Di Masi consegnerà la Società totalmente priva di debiti e pendenze varie, al contrario del modus operandi al quale il calcio ci ha abituato. Sono convinto infatti che Di Masi voglia una cesura netta con la nuova gestione sportiva per ribadire la sua uscita di scena dopo quasi dieci anni.

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