Press "Enter" to skip to content

Deangelis: il biodigestore a Valenza non serve e crea problemi…, e la Provincia non risponde

Valenza (Gianni Patrucco) – “Non ne facciamo una questione prettamente economica ma soprattutto politica”. Esordisce così il consigliere comunale di minoranza Alessandro Deangelis (nella foto sopra) a proposito dell’insediamento d’un biodigestore da 70.000 tonnellate di rifiuti da smaltire all’anno. Dopo il niet di due assessori (Alessia Zaio di Forza Italia e Luca Merlino di Fratelli d’Italia) Deangelis ha preso posizione e, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ha chiesto conto all’assessore competente Luca Rossi in merito ad alcune problematiche conseguenti il discusso insediamento.
“Tutti a favore – ci ha detto al telefono Deangelis – della valorizzazione dei rifiuti per favorire l’economia circolare, ma in questo caso i dubbi sono troppi”.
Veniamo a sapere che nel corso del consiglio comunale dei giorni scorsi Deangelis ha incalzato Rossi che più volte non è stato in grado di rispondere al punto che ha chiamato in aiuto un tecnico del Comune.
C’è da dire che la società che dovrebbe realizzare il biodigestore è inattiva, una tale “Società Agricola Arl Valenza Green Energy” ma il solito maligno mi ha detto che è una copertura in quanto c’è di mezzo Egea di Carini, con sede ad Alba. Il dettaglio, di per sè, non riveste grande importanza se non per il fatto che Egea non vuole comparire. Forse perché si vergogna di avere offerto come ristoro a compensazione dei disagi solo 550.000 euro a fronte di una spesa di almeno 3 milioni per adeguamenti urbanistici (strade) e ambientali (alberi).
Deangelis precisa: “Io mi sono limitato a chiedere quando ci sarà la prossima conferenza dei servizi in Provincia che è l’ultima a decidere sulla concessione. Ho chiesto a Luca Rossi (nella foto a lato) – continua al telefono Deangelis – di spiegarmi perché non si è detto ai valenzani di cosa si tratta, quali disagi comporta, quanti soldi ci vogliono per farlo”.
Rossi non ha risposto in modo esauriente e ha chiesto rinforzi chiamando un tecnico del Comune.
Inoltre per quanto riguarda il problema urbanistico la competenza è provinciale in quanto bisogna mettere mano alla SP63 per Villabella e Mirabello.
Non è finita qui in quanto per realizzare una viabilità che consenta a 150 tir al giorno di andare e tornare dalla discarica bisogna mettere mano a una ristrutturazione viaria di una certa importanza.
Quanto tempo c’è?
Quanto costa?
Ma, soprattutto, dato che si va a finire dentro la Provinciale 63, qual è la competenza comunale di Valenza e quella della Provincia di Alessandria?
È tutto campato in aria e Deangelis spiega: “Ho chiesto a Rossi come stanno le cose ma non ho avuto una risposta esauriente. Attualmente la situazione è quella di un impianto che è una discarica di inerti alla cascina San Lorenzo. Rossi – spiega Deangelis – dice che i terreni della cascina sono privati anche se per la Regione si tratta d’un sito che qualcuno vuole destinare alla raccolta rifiuti, per cui è prettamente di competenza pubblica”.
Non è finita perché anche per le compensazioni, al di là dell’esiguità dei rimborsi che ammontano a 550.000 euro, occorre un’assicurazione fideiussoria per cui se il Comune non paga e se l’impatto dell’impianto fosse insostenibile cosa succede?
Chi paga? Non certo l’assicurazione che non può rimborsare se le richieste dei danneggiati facessero emergere colpe del Comune di Valenza rispetto a valutazioni errate sull’impatto ambientale”.
Non basta perché Deangelis mette in evidenza anche l’impatto negativo per il settore orafo che avrebbe un danno notevole con pesantissime ricadute per i lavoratori. Sono tutte domnande che attendono risposta, ma la giunta di Valenza balbetta e non risponde.

Comments are closed.