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La vicenda dell’Ipab Borsalino è piena di ombre: ecco perché

Alessandria (Max Corradi) – Eravamo stati facili profeti sei anni fa a contestare, come al solito in beata solitudine, l’utilità dell appalto monstre assegnato dal Soggiorno Borsalino di Alessandria alla Cooperativa Sociale Punto Service, e non tanto per motivazioni giuridiche (su questo si è espressa in via definitiva la Magistratura , trovando poco in reati veniali e risoltisi con multe o addirittura assoluzione della stessa Cooperativa Sociale) quanto per l’estrema onerosità e rigidità dell’appalto stesso, infatti l’Ipab non solo per questo è stata travolta dai debiti e la sua sfortunata dirigenza passa le sue giornate fra incontri in Prefettura e studi di avvocati, ma la stessa Cooperativa, pur essendo fra le più grandi d Italia e fra le più capitalizzate, soffre per oltre due milioni di euro di fatture non pagate dal Borsalino, per cui pendono sequestri in fase esecutiva. La vera colpa delle Istituzioni socie della storica Ipab (180 posti letto in parte ormai desolatamente vuoti), in particolare il Comune di Alessandria e la Fondazione Cassa di Risparmio è l’aver permesso negli anni che amministratori validi – scelti dai soci volontari dell’Ipab stessa – fossero allontanati e costretti alle dimissioni solo per aver chiesto di sospendere l’appalto e resettare tutto (li abbiamo già citati e non li vogliamo più tirare in ballo perché onesti cittadini) anche per scongiurare una nuova gara monstre (questa volta per oltre trent’anni) che dovrebbe trovare chi la casa di riposo se la prende (si dice concessione e si legge privatizzazione) e in teoria paga i debiti, fa i lavori di ripristino necessari (un giochino più o meno da 10 milioni), aumenta le rette, taglia il personale, e così via per renderla finanziariamente appetibile. Un’operazione impossibile, pericolosa e inutile, data la crisi di questi anni. Niente, la gara è stata indetta nonostante non se ne sappia nulla, alla faccia dell’evidenza pubblica. Intanto qualcuno gestisce senza essere pagato e quindi non c’è fretta. Unica cosa certa e ufficiale è che la gara è chiusa e che ha fatto domanda una piccola cooperativa locale oltre a chi è già interno e spera di recuperare una parte dei soldi persi. ?Da fonti interne all’Ipab Borsalino risulterebbe che una delle due contendenti sia stata esclusa per motivi formali e che quindi non ci sia praticamente gara restandone una sola.
Ma allora perché non si nomina il vincitore (unico concorrente) e non si rende pubblica la proposta?
Perché le Istituzioni tacciono?
Perché l’unica realtà che sembra interessarsi è il sindacato autonomo Cse che ha già annunciato ricorsi e azioni per il futuro licenziamento del Personale?
Quindi si affida per più di 30 anni la struttura più prestigiosa della città del settore assistenza per gli anziani senza un vero pubblico confronto con la popolazione.
Ma perché – porca miseria – siamo sempre noi di Alessandria Oggi a denunciare le storture della pubblica amministrazione e di chi ci gira intorno?
Ma porca d’una miseriaccia schifosa, qualcuno ci vuole rispondere o ci beccheremo l’ennesima querela per aver solo fatto alcune, fondamentali e vitali domande?
Ma che razza di città è questa?
Siamo in una città del Piemonte o in mezzo alla Vuccirìa?

 

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