Press "Enter" to skip to content

Un Premio Nobel italiano – che non parla italiano – non ci spiega perché lo Stato non ci regala le cure per il raffreddore Covid

di Giusto Buroni – Il “Ragionamento Logico” nei tre anni di pandemia s’è rivelato ostico per tutti gli “esperti” e i “critici” che, senza ritegno, vi si sono cimentati in televisione, sui giornali e perfino su pretenziosi libri, sfornati e presentati a decine da tutti coloro che la comunicazione – secondo criteri imperscrutabili e perciò indiscutibili – ha scelto di mobilitare (un noto “divulgatore” m’ha spiegato che il “comunicatore” deve prendere per oro colato ogni affermazione, anche se palesemente errata, pronunciata da “personaggio pluripremiato”).
Il Covid, con le calamità e gli effetti collaterali che l’hanno accompagnato e gli faranno seguito, avrà acuito i nostri sensi, facendoci notare stranezze che prima passavano inosservate. Per esempio, non avevamo un Premio Nobel per la Fisica, ma ora c’è e, neanche fosse diventato medico, ci spiega – chi lo capisce è bravo – come mai ci sia imposta una quinta dose se tre dosi di “vaccino efficacissimo” e “testato” non hanno funzionato.
Buon Senso imporrebbe che almeno il popolo – vaccinato al 95% – dopo tre anni di tentennamenti, ordini, contrordini e vere stragi dei soggetti più deboli – si sdegnasse per i 50-100 morti al giorno di Covid, per i pronto-soccorso intasati e, soprattutto, per l’ingiustificata negazione di farmaci antivirali in tutte le regioni italiane.
E invece la Televisione di Stato presenta, senza dubitare degli applausi, il più istrione dei virologi italiani (cantante e “anche” pianista), che, scherzando sul proprio stato di contagiato-dopo-la-quarta-dose, definisce “successo della scienza” il fatto di non essere incorso nella malattia grave: uno sberleffo ai molti morti per l’ottanta percento vaccinati e anche ai 180.000 finora deceduti, vaccinati o non vaccinati, per cure negate o ritardate. Il tutto accompagnato dai sorrisini del conduttore, al quale in tre anni non è mai sfuggita una sola parola di critica o di dubbio. Per non parlare del pubblico plaudente, che ha perso l’ennesima occasione di alzarsi e sgombrare educatamente la sala, come si fa quando un presunto scienziato dice buffonate a pagamento.
Ma cambia il Governo: cambierà la logica di gestione della pandemia, come promesso dalla Premier, che ha scelto finalmente un medico al posto di Speranza?
Certamente sì: per distinguersi dalla precedente gestione e, solo per questo, si prospetta l’eliminazione delle mascherine (quasi) ovunque e per (quasi) chiunque (non per una nuova strategia antivirus, ma per non alimentare il traffico mafioso dei mezzi di protezione), mentre delle sanzioni si dilaziona (non si annulla) il pagamento per non privare l’erario del centinaio di milioni che le multe frutteranno e per non demoralizzare i probi cittadini che si sono “sacrificati” (in che senso, se hanno fede nell’infallibile “scienza medica”?), vaccinandosi anche cinque volte, per proteggere (?) dal contagio i “terroristi no-vax”. A questo proposito ho sentito l’ex-annunciatrice Mariolina Sattanino, ora “giornalista politica”, ma anche il prof Pasquino, “politologo”, inveire contro questi trogloditi che, se “perdonati”, faranno pensare che le Autorità cambino opinione con troppa leggerezza e perciò siano meno affidabili.
La sentenza più raccapricciante e ipocrita viene da quei medici che vorrebbero radiati per sempre i colleghi non vaccinati (per qualunque motivo) perché, negando l’efficacia della vaccinazione, rinnegano tutta la scienza che ha permesso loro di diventare “medici”; mai si farebbero curare da questi indegni “rinnegati” (ennesima sottomissione della Medicina a Big Pharma).
Dall’accusa di imporre ai pazienti un “vaccino poco o niente efficace” tutti i medici “ortodossi” si difendono affermando che i vaccinati “non prendono la malattia grave”, mentre i soggetti suscettibili di malattia grave l’hanno ormai contratta tutti e, per inammissibile indisponibilità (e non “mancanza”) di medicinali e trattamenti specifici, sono anche morti quasi 200.000 Italiani. E proprio per questo sono rimasti preda del virus i meno sensibili, che ora continuano a morire, 100 al giorno, nonostante 4 vaccinazioni, ancora insufficienti a immunizzarli. La maggior parte di questi si salverebbe coi medicinali specifici che colpevolmente sono tuttora loro negati: non ho ancora sentito di nessun “malato normale” – non-medico o non-riccastro – cui siano stati somministrati. E di ciò non parla nemmeno il solerte ministro Schillaci che per poco non faceva levare le mascherine anche al personale ospedaliero. L’unica trovata “innovativa” e del tutto antiscientifica e antisociale è stata quella di secretare per il “volgare pubblico” i dati giornalieri della pandemia, emettendo il solo bollettino settimanale, ufficialmente al solo scopo di non allarmare inutilmente (?) il “popolo”, ma in pratica togliendogli anche l’ultima possibilità di collaborare con le autorità sanitarie, spesso distratte, con la segnalazione tempestiva di focolai di contagio.
Con questo tipo di logica dominante, imposta ai sudditi più impressionabili e rassegnati a subire le bizzarrie dei sedicenti sapienti, non ci si deve meravigliare di leggere (su Il Giornale, un paio di settimane fa) che Greta ha aperto al Nucleare per evitare il paventato ritorno al Carbone (da parte della Germania, e perciò di tutta l’Europa). E questo per gli “scienziati” suoi discepoli e per i politici significa anche “autorizzazione a procedere” col Nucleare. Quale? Ma quello “sicuro e pulito”, ossia quello che “vuole” Eni, ribattezzato furbescamente “Fusione Magnetica”, e che non ci sarà fino al 2070 (o piuttosto mai, comunque fuori tempo massimo. E ciò dopo tante inconcludenti discussioni tra illustri addetti ai Lavori, che già dal 2011 sapevano che la promessa della Merkel di spegnere anche solo le più vecchie centrali (nucleari a fissione) non sarebbe stata mantenuta dal suo successore. Così l’urgentissimo problema del tetto al prezzo del gas, sempre più lontano dalla soluzione, evidentemente (?) adesso può attendere, visto che i burattinai della profetessa le hanno fatto sdoganare il Nucleare, pur senza specificare se si tratti dei catorci emisecolari dei tedeschi o dei fantomatici “reattori di quarta generazione” il cui prototipo dimostrativo (modello non commerciale) è promesso per gli Anni Trenta in decine di versioni diverse, dalle tascabili (acquistabili al supermercato) alle gigantesche.

Comments are closed.