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I Pronto Soccorso sono in affanno, gli ospedali non ce la fanno più in Piemonte

Torino – Medici “gettonisti” al pronto soccorso, i camici bianchi con la valigia pronta cooptati dalle cooperative per sopperire alla carenza di medici per milleduecento turni di dodici ore al mese per garantire la copertura dei turni e i pazienti possano trovare medici quando arrivano al triage. Cosa significano quei 1200 turni in termini economici è presto detto. Se li si traduce in ore, il bilancio ne segna 14.400. Meno sono i medici fissi più sale la tariffa dei gettonisti: è il gatto che si morde la coda. Negli ultimi mesi si è arrivati a punte di 140 euro lordi all’ora, mentre la tariffa standard si è attestata ormai a 120 euro/ora. Tutto ciò per evitare il collasso dei pronto soccorso piemontesi. Se si dovessero sommare i gettonisti impiegati nei reparti, anche questo un fenomeno in crescita, la spesa salirebbe ancora. Il costo per un dirigente medico del Servizio Sanitario nazionale è 75.000 euro all’anno: con 15 milioni se ne potrebbero assumere circa 200.
Sul fenomeno sta indagando la Procura di Torino che ha aperto un’inchiesta (finora senza indagati) e nei giorni scorsi ha deciso controlli in alcuni pronto soccorso cittadini, anche se per molte aziende ospedaliere la cooperativa è una scelta obbligata. Le cooperative coprono ormai  la carenza di cento medici solo in Piemonte, ma ne mancano ben 350.

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