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Per Confartigianato, Alessandria non decolla

Torino – Solo nella piccola provincia di Biella, secondo l’indagine congiunturale presentata a Torino nei giorni scorsi da Confartigianato, rischia di perdere cento aziende nei primi sei mesi del nuovo anno, un terzo di tutte le aziende piemontesi candidate alla chiusura. Ma se Biella piange, Alessandria non ride. Biella e Cuneo sono con Alessandria, Novara e Verbania quelle con un saldo negativo, Asti è stabile (-1), Torino fa compagnia a Vercelli tra le province in risalita. La crisi chi colpisce? L’edilizia, soprattutto: in Piemonte la metà delle aziende artigiane (ben 61.778 su 117.000, il 52,8%) opera in questo settore. Seguono manifattura, metalmeccanica, servizi alla persona e, in percentuale più bassa, riparazioni, trasporti e servizi alle imprese. A essere più colpite dalla crisi del primo semestre saranno le più piccole: più della metà di chi rischia di chiudere è una società formata da un solo lavoratore autonomo. A far male sono fattori ben noti: instabilità geopolitica e crescita dei prezzi, soprattutto quelli dell’energia.

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