Press "Enter" to skip to content

Quello della Casa di Riposo Maina di Asti è un bollettino di guerra

Asti – Sono andati via tutti i 132 ospiti della Casa di Riposo Maina Città di Asti che ha chiuso i battenti. Sono stati collocati in altre case di riposo, soprattutto private. A seconda dei casi, le rette al Maina in passato erano comprese tra i 900 euro e i 3.000 euro mensili, ora non si sa. Il debito del Maina è di circa 8 milioni. In questa immane tragedia non sono solo gli anziani ospiti a pagare ma anche i dipendenti che sono finiti in mezzo a una strada. Sono 132, in molti hanno passata la vita a lavorare fianco a fianco, diventati fratelli degli anziani ospiti. Qualcuno di loro aveva portato alla Casa di riposo Città di Asti anche la madre, il padre, lo zio. Per questi anziani il Maina era la loro nuova casa. E intanto si sono messi al lavoro i soliti “falegnami”: “Prima della metà di gennaio – assicura Fabio Carosso, vicepresidente della Regione – faremo dei tavoli per cercare di capire come fare: ma sono fiducioso, il mio impegno e quello di tutti, sarà massimo e costante”. Siamo a posto. Tavolo o non tavolo la situazione è questa: 132 ospiti trasferiti come pacchi postali e molti dipendenti pubblici che non beneficiano di nessun ammortizzatore sociale se non della mobilità all’80% dello stipendio, difficile da pagare per una struttura che è chiusa. Sono 25 le Operatrici Socio Sanitarie idonee al lavoro ma altrettante con esenzioni lavorative per cui sarà un problema trovare una collocazione. Indiscrezioni parlano d’un tavolo già convocato in Prefettura per l’11 gennaio.

Foto tratta da ATNews.it

Comments are closed.