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Da Alessandria Civica – Esprimiamo forte preoccupazione per l’offerta dei servizi sociosanitari sul nostro territorio

La grave carenza della medicina territoriale, la mancanza di figure mediche importanti in diverse specializzazioni, l’ attuale situazione drammatica del nostro pronto soccorso e la assenza di prospettive peggiorano notevolmente la qualità dei servizi e della vita della nostra Comunità La decisione della Regione Piemonte di costruire il nuovo ospedale di Alessandria nel sito, in cui attualmente si trova l’ aeroporto di viale Milite ignoto, è altrettanto preoccupante. Nessun progetto è stato ancora presentato. Non è quindi chiaro che tipo di ospedale si voglia progettare. Ci sono delle condizioni indispensabili per individuare l’ area, di cui non si può non tenere conto. Tutti i più recenti studi di edilizia sanitaria dimostrano che gli ospedali necessitano di una ampia area per un sviluppo “orizzontale”, in modo da poter aggiungere sempre nuovi padiglioni in caso di necessità (es. reparti da aprire in emergenza a causa di pandemia ) o di innovazioni tecnologiche (nuovi macchinari sanitari). È invece chiaro che l’attuale sito sia idoneo solo per strutture a sviluppo “verticale”, che invece sono ormai in fase di dismissione in quasi tutto il Tale sito si trova, inoltre, in un’area ad elevato rischio idro-geologico. È ancora nella memoria di tutti gli Alessandrini il disastro dell’alluvione del 1994. La viabilità per raggiungerlo è inoltre limitata a solo due arterie viarie, già molto trafficate negli orari di punta della giornata e durante le manifestazioni sportive vicine. Non è chiaro come tali arterie potrebbero reggere l’impatto di un notevole aumento di traffico, causato da pazienti, parenti, dipendenti e fornitori dell’ ospedale. Non capiamo come tale struttura possa trovare collocazione all’’ interno della rete sanitaria della provincia di Alessandria, poiché si troverebbe troppo vicino all’attuale ospedale, che ragionevolmente dovrebbe essere riconvertito a Casa di Comunità e troppo lontano da città come Tortona e Novi Ligure. Per queste ci dovrebbe essere, invece, un riferimento in un’ottica di razionalizzazione dell’’ offerta e della spesa sanitaria.
Ci sfugge anche dove verrebbe spostato l’aeroporto, che Enac non sembra assolutamente intenzionato a chiudere.
Alla luce di tutto ciò auspichiamo che la Regione Piemonte sia in grado di dare risposta a tali preoccupazioni e ci auguriamo che non siano già stati stipulati accordi di compra-vendita dei terreni in assenza di un serio confronto su tali tematiche. Ci impegniamo, affinché si possa avviare al più presto un confronto con la regione e si riesca a costruire un percorso condiviso sulla realizzazione del nuovo ospedale. La sua rilevanza nazionale e la sua auspicabile trasformazione in IRCSS rendono questo confronto assolutamente necessario e urgente per cogliere nel modo migliore questa grande opportunità per la nostra Comunità.

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