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La Sanità Pubblica è fallita ma Cirio costruisce nuovi quanto inutili ospedali

Torino (Red) – Da un’analisi dell’Osservatorio conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano si viene a sapere che l’inflazione nel 2023 vanificherà i finanziamenti stanziati per il Sistema Sanitario Nazionale nell’ultima manovra. Un sistema che, invece di curare i malati, è malato lui stesso. E di una malattia inguaribile: l’inefficienza generata dalle ingerenze della sinistra e dei sindacati che, negli ultimi cinquant’anni, negando il merito per garantire il posto a tutti, anche agli idioti e ai corrotti, hanno distrutto il servizio più importante di uno stato liberale. Ed ecco che, a forza di sprechi, per quest’anno, le risorse del Servizio sanitario sono previste in aumento di 4 miliardi rispetto al 2022, portando il totale a 128 miliardi: 2 miliardi li aveva già messi a bilancio il governo Draghi, altri 2 sono stati aggiunti dall’esecutivo di Giorgia Meloni con la finanziaria approvata a fine dicembre. In soldoni, se si guarda solo alle cifre, la spesa nel 2023 sarà più alta di 15 miliardi rispetto al 2019, raggiungendo quota 131 senza considerare l’impennata dei prezzi.
Certo, un contributo significativo arriverà dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che destina alla sanità italiana 15,6 miliardi, circa l’8 per cento dei 191,5 miliardi totali da investire fino al 2026. E invece di metterci una pezza la Giunta Regionale del Piemonte di Cirio & C. pensa a costruire nuovi ospedali che saranno pronti fra dieci anni.

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