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Lavrov: “Tutta la Nato combatte contro di noi”

Mosca – La promessa russa è che la guerra sarà lunga e la Russia “risponderà” alle forniture occidentali di razzi a lungo raggio all’Ucraina; la minaccia è che l’escalation è “evidente” e armi del genere aggraveranno il conflitto ma non ne cambieranno il corso. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov alla TV di stato russa e a Ria Novosti, in un’intervista concessa al giornalista Dmitry Kiselev, ha accusato l’Europa di voler spazzare via quella che lui chiama la “questione russa”. Magari “non con le camere a gas”, ma paragonando i Paesi del Vecchio continente ai nazisti e accusandoli nuovamente di rispondere agli ordini di Washington. E mentre sta arrivando un nuovo pacchetto di aiuti militari Usa del valore di 2,2 miliardi di dollari che dovrebbe includere per la prima volta missili a lungo raggio, Lavrov afferma: “vediamo come l’intera NATO sta facendo la guerra contro di noi e discorsi e incantesimi che ‘non stiamo combattendo, ma solo armando’ sono ridicoli”.
Parole durissime proprio mentre la presidente della Commissione europea (tedesca) Ursula von der Leyen è arrivata a Kiev accompagnata dai suoi commissari, alla vigilia del vertice Ue-Ucraina in programma domani, nella capitale ucraina, con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Secondo Lavrov, la “nota figura della Commissione europea” von der Leyen ha affermato che “il risultato della guerra dovrebbe essere la sconfitta della Russia”, e far sì che la Federazione Russa non possa ripristinare la sua economia per molti decenni. “Cos’è questo? Non razzismo, non nazismo? Non un tentativo di risolvere la “questione russa”? Sì, non nelle camere a gas. Ci sono ancora molte persone perbene in Germania che non permetteranno la rinascita del fascismo, ma ci sono anche quelli che non sarebbero affatto contro”, ha detto Lavrov.
Parole pesanti in particolare sulla Germania, evidentemente consequenziali alle recenti decisioni di Berlino sulla consegna dei Leopard 2: il cancelliere tedesco Olaf Scholz è secondo il capo della diplomazia di Mosca “anche troppo noto” per la capacità di “cambiare posizione”. Ma pure un ritorno e un rilancio della diatriba sulla dialettica di Lavrov sugli ebrei, che peraltro, in questo ultimo intervento collega la festività ebraica del riposo alle iniziative ucraine di pace per il primo anniversario dell’inzio della invasione russa dell’Ucraina: “Shabbat anti-russi programmati per la fine di febbraio”. Ovvero il “vertice di pace” in preparazione il 24 febbraio su iniziativa dei vertici ucraini che come noto hanno una forte componente di origini ebraiche, a partire dallo stesso presidente Volodymyr Zelensky.

 

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