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Caos passaporti: la Questura di Asti raddoppia gli sportelli, e Alessandria?

Alessandria – Il caos passaporti sta mandando in tilt la questura di Alessandria che è in ritardo coi rilasci di almeno tre mesi. Le code davanti agli uffici di Corso Lamarmora si allungano sempre di più e i cittadini protestano: “Non siamo un Paese civile – ci ha detto un lettore che si deve recare in Medio Oriente per lavoro – ho chiesto il passaporto a gennaio ma non ne so più niente”. Chi ha bisogno del passaporto per motivi professionali e per lavoro è quasi disperato, e in molti casi deve annullare la trasferta in quanto ormai le trattative alle quali doveva partecipare sono finite. Diversa invece la situazione ad Asti dove la questura ha raddoppiato gli sportelli, raddoppiando anche gli orari, gli spazi e il personale con l’obiettivo di triplicare il rilascio del documento nell’arco dei prossimi sei mesi. Grazie a questo sforzo organizzativo in questura sono certi di poter 60/70 prenotazioni alla settimana oltre a quelle già fissate. In più ogni venerdì dalle 13 gli uffici della questura provvederanno a inserire in agenda ulteriori disponibilità nella settimana immediatamente successiva di un numero variabile (e comunque di almeno 50/60) in relazione alla disponibilità di organico e all’incidenza delle pratiche urgenti. Di questo passo è facile prevedere che si possa arrivare a incrementare nel semestre la ricettività dell’ufficio di oltre 1.400 appuntamenti. Tutto questo per fare fronte ad un problema che ha investito l’intera nazione. Le lunghe attese che si sono formate in questi mesi per ottenere un passaporto nascono da due motivi: i due anni di restrizioni Covid, che avevano fatto nettamente calare le istanze, e la necessità del passaporto per raggiungere il Regno Unito dopo la Brexit.

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