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“Caporetto Ipab Borsalino”: resta il debito verso Punto Service di 2,5 milioni mentre non si sa chi e come pagherà ben 350.000 euro all’anno per 40 anni

Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e, nonostante abbia bisogno d’un po’ di tranquillità, devo occuparmi sempre delle questioni di lana caprina che abbondano qui da noi. Stavolta leggo che la vicenda dell’Ipab Borsalino è risolta, che il Consiglio di Stato ha detto che hanno ragione quelli del Cda dell’Ipab Borsalino e della Cooperativa Sociale Il Gabbiano, per cui da domani (lunedì 20 febbraio 2023) prenderà il posto della vecchia cooperativa sociale Punto Service.
Innanzi tutto il foglio della Fca non dice che Punto Service, essendo creditrice di ben 2,5 milioni di euro nei confronti dell’Ipab Borsalino, quei soldi li vuole e in un modo o nell’altro li avrà.
Poi non dice che, sia il Tar che il Consiglio di Stato, non hanno per niente stabilito che la gara di assegnazione della gestione dell’Ipab per 40 anni sia valida, ma si sono semplicemente pronunciati sulla sospensiva per cui Il Gabbiano subentrerà momentaneamente a Punto Service.
Quindi non si legge da nessuna parte che il creditore ha letteralmente ripulito come uno specchio la struttura Borsalino, pignorando tutto il pignorabile, mentre non ci sono elementi per stabilire se Il Gabbiano dispone e disporrà di 350.000 euro all’anno per 40 anni (14 milioni di euro in tutto) da versare alla proprietà dell’Ipab Borsalino.
Inoltre – in questa situazione kafkiana – non si sa neppure se la proprietà dell’Ipab Borsalino abbia i soldi necessari per saldare il debito milionario a Punto Service. A meno che non aumentino in modo esagerato le rette degli ospiti.
E io pago.

Nella foto (tratta da Legalcommunity) l’avvocato Francesco Dal Piaz di Torino legale dell’Ipab Borsalino di Alessandria

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