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Riccardo Molinari a processo per la “lista falsificata” di Moncalieri

Torino – Ieri i deputati leghisti Riccardo Molinari e Alessandro Benvenuto si sono presentati in Tribunale accusati dal pm Gianfranco Colace di aver ordinato di falsificare la lista del Carroccio per le amministrative togliendo con un tratto di penna il nome di Stefano Zacà, noto medico legale e consigliere comunale a Moncalieri, considerato una macchina da voti. Era stato eletto tra le file di Forza Italia, ma nel 2020 aveva accettato di candidarsi con la Lega. S’è costituito parte civile con l’avvocato Fabio Ghiberti. A partire da quando a fine giugno Benvenuto aveva dato indicazione di «cercare gente conosciuta, dobbiamo fare bella figura», tanto che Arturo Calligaro, ex consigliere e militante della Lega Nord di Moncalieri, responsabile della lista  del Carroccio, aveva pensato a Zacà. Ma ad agosto la deputata di Fi Claudia Porchietto gli telefona inferocita intimando a Calligaro di non presentare l’ex azzurro che, secondo lei, poteva essere candidato solo in Forza Italia o al massimo in una lista civica. Sulla vicenda s’era generato un giro di telefonate e di messaggi che aveva raggiunto i piani più alti, in particolare il parlamentare di Fi Paolo Zangrillo e il segretario provinciale della Lega Alessandro Benvenuto e quello piemontese Riccardo Molinari. Insomma per salvaguardare l’alleanza con gli Azzurri il Carroccio doveva obbedire e il povero Zacà è stato fatto fuori. A causa di tutto questo casino Calligaro si rifiutava di presentare la lista all’ufficio elettorale lasciando il compito a Fabrizio Bruno, referente per il deposito delle liste, anche lui a processo. Fu proprio lui a depennare  Zacà pur ammettendo che sarebbe stato  meglio raccogliere di nuovo le firme. Alla fina la commissione elettorale di Moncalieri lasciò passare quella lista con 23 nomi anziché 24, ma Zacà fece ricorso al Tar ed ebbe di nuovo il posto che gli era stato tolto e fu il più votato.

Nella foto, Molinari e Benvenuti ieri in tribunale a Torino

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