Il male assume diverse forme e può insidiarsi tra le mura domestiche. Questo è il tema che affrontiamo, oggi, nel 7° Giovedì di Santa Rita.
L’orgoglio, l’incapacità di chiedere perdono, le ferite ricevute e mai espresse per amor di pace e, soprattutto, le invidie, le gelosie e i tradimenti 
subiti sono alcuni esempi di come il male si può manifestare. La famiglia è veramente il luogo della festa e del perdono. È il nostro porto sicuro da proteggere e preservare. Prendiamo esempio dalla nostra Rita. Lei ha saputo trovare in Paolo e nei figli la forza di opporsi alla società “feroce” del suo tempo, costruendo una famiglia che aveva bandito la violenza dal suo stile di vita. Un ruolo fondamentale lo hanno avuto i genitori di Rita, che le hanno fatto conoscere l’amore tra le pareti domestiche, formando la sua coscienza. È in un ambiente così, in cui si crea una relazione di fiducia tra genitori e figli, che questi ultimi imparano ad avere un rapporto di paternità e maternità anche con Dio. Per questo i genitori devono essere consapevoli del loro ruolo di guide ed educatori. Dall’amore ricevuto in famiglia, si impara a conoscere l’amore di Dio. Amore e fiducia sono fondanti per costruire poi relazioni sane con tutti. Una famiglia, che ha fatto del Vangelo il suo stile di vita e che abita con Gesù, non sarà preservata dal male, ma saprà lottare, aiutarsi e aiutare. Una famiglia “abbracciata a Dio” è un rifugio sicuro, un ospedale che risana, un luogo nel quale riposare per poi affrontare le sfide, rinfrancati e rincuorati. Quando il male ha tolto a Rita tutto quello che amava di più, Lei ha saputo fidarsi di Dio e ha continuato a opporsi al male lottando per il bene di tutti, anche di chi le aveva procurato del dolore. Ha vinto il male trasformando ogni cosa in frutto fecondo. Stasera alle 16:30 vi aspettiamo per recitare insieme la Corona di Santa Rita e per celebrare la messa del 7° Giovedì in diretta sul nostro canale YouTube.
Suor Maria Rosa Bernardinis
Madre Priora
Monastero Santa Rita da Cascia
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