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Elezioni Fondazione Crt: inciampo legale per Quaglia, Palenzona è il favorito

Torino – L’attuale presidente di Fondazione Crt Giovanni Quaglia punta alla riconferma battendo Fabrizio Palenzona, l’atro candidato in lizza che ieri ha formalmente consegnato il suo programma e il curriculum. Le firme dei Consiglieri di indirizzo che poi dovranno votare (almeno sei, anche se persone vicine al banchiere assicurano essere nove-dieci), che sono richieste per la candidatura, saranno presentate domattina. Mentre Palenzona ha presentato un programma semplice ma efficace, Quaglia il programma non l’ha proprio presentato e questo fatto potrebbe danneggiarlo. Non basta perché il presidente uscente è stato dichiarato ineleggibile a causa del superamento del limite dei mandati previsto dallo Statuto della Fondazione in quanto ha espletato la carica per 27 mesi (durante il primo mandato, quando è succeduto al notaio Marocco) su 48 previsti in un mandato, mentre il primo mandato di Quaglia è durato dal 1° febbraio 2017 al 7 maggio 2019, quindi complessivamente con un eccesso di tre mesi. Non è dato sapere se la cordata avversa al politico cuneese utilizzerà questo cavillo per bloccarlo, ma quella favorevole al presidente è certamente nei guai perché secondo un parere legale richiesto dalla Fondazione Crt allo studio legale Chiomenti (firmato dagli avvocati Carlo Croff e Marco Maugeri) e consegnato il 6 aprile a Quaglia, per ora rimasto nei cassetti (?) dove si affronta la questione della lettera a supporto di Quaglia da parte degli ex magistrati Arturo Soprano e Massimo Terzi: una iniziativa che, si legge, “merita di essere stigmatizzata nella prospettiva del dovere di riservatezza”. Si tratterebbe di una questione che potrebbe danneggiare due dei sostenitori del presidente uscente che potrebbero essere estromessi dalla votazione per cui vincerebbe Fabrizio Palenzona.

 

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