Press "Enter" to skip to content

Ex Ilva: dopo la cassa integrazione a Cornigliano si teme anche per Novi Ligure

Novi Ligure – Si temono ripercussioni anche all’ex Ilva di Novi dopo l’improvviso aumento della cassa integrazione nello stabilimento di Cornigliano. Rsu ha chiesto subito spiegazioni della pesante decisione che riguarda una cinquantina di operai, definendola “una drastica diminuzione delle presenze in stabilimento, in particolar modo delle manutenzioni e servizi [per quello che] appare ancora più anomalo perché è in assoluto disaccordo con quanto riportato dall’azienda durante il recentissimo incontro di lunedì 15 maggio”. In quell’incontro a Roma infatti era stato comunicato alle segreterie nazionali di Fiom, Fim, Uilm e Usb l’imminente ripartenza dell’AFO02 a Taranto, per una ricaduta positiva sugli impianti. Invece la decisione di ricorrere alla Cassa Integrazione che probabilmente – ma non c’è ancora nessuna ufficialità – sarà chiesta anche per gli stabilimenti di Taranto e Novi, preoccupa l’Rsu di Acciaierie d’Italia di Cornigliano che ha chiesto un “urgentissimo confronto sulla situazione che si sta venendo a delineare, ricordando che le condizioni generali di scarsa manutenzione richiederebbero un aumento degli organici e non il contrario, come dimostra la presenza di una ditta di appalto in supporto alla manutenzione meccanica. Inoltre, ricordiamo che i piani di emergenza interni di stabilimento, prevedrebbero la presenza di un operaio in più per turno, negli attuali organici di pronto intervento elettrico”. Intanto si stanno muovendo anche i sindacati che hanno chiesto un incontro urgente al Governo.

Comments are closed.